05/10/2007: Continua il terrorismo politico dello stato spagnolo contro il popolo basco


Questa notte la polizia spagnola ha arrestato l’intera dirigenza del partito indipendentista basco Batasuna. L'ordine è partito dal Juzgado numero 5 dell'Audiencia Nacional a Madrid, firmato dal solito giudice Baltasar Garzon il quale ha annunciato a mezzo stampa di avere così impedito «un'assemblea clandestina e illegale». In realtà ogni manifestazione pubblica di qualunque genere del movimento di liberazione nazionale e sociale basco è illegale fin dal 2003. Accusare di «recidività» i militanti baschi per la violazione della «legge sui partiti» significa accusarli di volere continuare a manifestare le proprie opinioni politiche in barba al franchismo nero dei vari governi spagnoli.
Lo stato spagnolo e il suo esecutore Garzon hanno deciso di rispondere in questo modo alla tregua unilaterale dell’organizzazione patriottica armata ETA e alla proposta di una risoluzione democratica e pacifica del conflitto in Euskadi avanzata dall’intera sinistra indipendentista. Il primo ad essere arrestato è stato il portavoce Arnaldo Otegi, appena tre giorni fa il responsabile dei rapporti internazionali Joseba Alvarez, oggi tutta la Mesa di Batasuna, la sua massima dirigenza. Fra gli altri sono stati arrestati i compagni Rufino Etxeberria, Joseba Permach e Juan Joxe. Così il PSOE ha deciso di iniziare la campagna eletorale per le legislative del marzo 2008.
Questi ultimi fatti purtroppo convalidano pienamente la nostra lettura di appena due giorni fa. Il franchismo spagnolo, nella sua variante socialdemocratica, ha deciso di liquidare definitivamente il movimento di liberazione basco eliminando la dirigenza di Batasuna. Si tratta di una condotta incivile, terrorista e antidemocratica che va denunciata con forza. Lo stato spagnolo, come quello italiano, quello francese e quello inglese si illudono di fiaccare con la criminalizzazione dei movimenti, l’illegalizzazione e il terrorismo politico la secolare resistenza dei popoli in lotta per la loro autodeterminazione e per il socialismo.
A Manca pro s’Indipendentzia esprime solidarietà incondizionata al popolo basco in questo ennesimo difficile momento. Siamo consapevoli della maturità e determinazione della comunità basca temprata in decenni di lotta contro l’occupante spagnolo e da parte nostra continueremo a lavorare oggi più che mai alla creazione e al consolidamento di rapporti politici, culturali e sociali fra il popolo sardo e quello basco. Aderiremo a qualunque campagna internazionale che il movimento basco deciderà di lanciare.

Cristiano Sabino
Responsabile delle relazioni internazionali di A Manca pro s’Indipendentzia – Sardigna
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