18/10/2007: Quando i tempi si fanno scuri - Sul processo contro gli occupanti della Croce Rossa


Alcuni ribelli, la legge, la Croce Rossa
Il 15 dicembre dell'anno scorso tre amanti della libertà si barricano nell'ufficio stampa della Croce Rossa Italiana, a Torino. In un comunicato pubblico dichiarano che non usciranno finché «la dirigenza regionale della Croce Rossa non si impegnerà formalmente e per iscritto a rinunciare alla gestione del lager di Corso Brunelleschi».
Una quindicina di persone, intanto, si ritrova sulla porta dell'edificio dove improvvisa un presidio contro i Centri di Permanenza Temporanea per immigrati senza documenti (Cpt).
Nessun dirigente della Croce Rossa si degna di dare risposta né di intavolare trattative: viene lasciata mano libera alla polizia che, dopo un paio d'ore, riesce a sfondare la porta. Gli occupanti vengono arrestati; i partecipanti al presidio identificati e denunciati a piede libero. Dopo tre giorni il giudice ordina il rilascio dei
detenuti, che però saranno obbligati per i cinque mesi successivi a firmare varie volte alla settimana i registri della polizia: secondo la magistratura, infatti, questi stagionati idealisti hanno sì dei buoni argomenti a favore della propria causa ma hanno il torto di calpestare le leggi per affermarla.

Apertosi a maggio, il processo contro i tre continuerà in questi giorni.
Invitiamo tutti a partecipare alle udienze, perché sul piatto c'è una cosa molto più importante dell'entità della condanna che sarà comminata agli imputati.
C'è lo scontro tra due modi incompatibili di vedere la vita. Da una parte c'è chi dice che quando Legge e senso del giusto sono in conflitto, è sempre la Legge a dover prevalere; dall'altra c'è chi è disposto a calpestare le leggi pur di poter combattere le ingiustizie che vede intorno a sé. È scontato che in un'aula di Tribunale sarà la Legge a prevalere - e l'ingiustizia con lei.
Ma è anche urgente che questo tema sia messo al centro delle riflessioni di tutti, perché sono i tempi che viviamo che lo richiedono.

Quando il ministro degli Interni propone senza scandalo leggi razziali e punizioni collettive - come sta succedendo contro i Rom.
Quando i gendarmi applicano la pena di morte per sospetti ladri o spacciatori - in due mesi una esecuzione a Torino, una ad Ivrea e una fallita a Cuorgné.
Quando, incitato da uomini politici di ogni colore, da giornalisti e anche da comici alla moda, c'è chi tenta di uccidere nel sonno uomini, donne e bambini - l'attentato al campo Rom di via Vistrorio a Torino è solo l'ultimo di una lista sempre più lunga.
Quando è un ministro che tutti giudicano un radicale a chiudere a chiave gli stranieri senza documenti in lager chiamati Cpt.
Quando sono organizzazioni che hanno fama di essere umanitarie a garantire il buon funzionamento di questi lager - la Croce Rossa, le Misericordie, la Lega delle Cooperative.
Quando i nazisti attaccano senza timore omosessuali, scuole occupate, dissidenti, stranieri - episodi di tutti i giorni, ormai.
Quando i tempi si fanno tanto scuri, chiunque abbia conservato anche solo un poco di senso della giustizia è per forza di cose fuori dalla Legge. Quando i tempi si fanno tanto scuri, non parlare e non reagire - anche calpestando codici e decreti - è una viltà imperdonabile, un cedimento mortale ad un mondo di soprusi.

Venerdì 26 ottobre 2007. Ore 9.
Palazzo di Giustizia, aula n. 80. Cso Vittorio Emanuele, 130 Torino
PROCESSO CONTRO GLI OCCUPANTI DELLA CROCE ROSSA

Gio, 18/10/2007 – 16:08
da http://www.informa-azione.info/quando_i_tempi_si_fanno_scuri_sul_processo_contro_gli_occupanti_della_croce_rossa

http://www.autprol.org/