02/11/2007: Parti del discorso pronunciato da Sayyed Nasrallah


Parti del discorso pronunciato da Sayyed Nasrallah (segretario generale degli Hezbollah) in occasione del Al-Quds (Gerusalemme) International Day presso la Hall of the Lords of Martyrs a Beirut sud.

(Sulla questione palestinese)
...In questo giorno ricordiamo la sofferenza, la pena ed i sacrifici di un popolo. Purtroppo oggi la sofferenza del popolo palestinese è diventata di secondaria importanza e oggetto di notizie senza enfasi nel mondo arabo ed islamico, e persino in tutto quel mondo che si dice civilizzato. Quando vengono date le notizie sulla Palestina appare normale che 10, 20 o 30 palestinesi siano uccisi ogni giorno, che decine di palestinesi siano feriti o condotti in carcere.
Undicimila prigionieri e detenuti palestinesi ed insieme a loro libanesi, giordani, siriani ed arabi, questa è una notizia ordinaria. Le persone ascoltano queste notizie come qualsiasi altra notizia. Che i bambini palestinesi siano uccisi e le loro membra dilaniate dai tank israeliani. Queste sono notizie ordinarie. Migliaia di palestinesi trattenuti da settimane in questo o quel valico di frontiera, di cui alcuni muoiono di malattia e stenti sono sempre notizie ordinarie.
Oggi ricordiamo le sofferenze e le pene di chi vive sotto occupazione, senza patria, morendo di fame, o per mano di assassini o a causa dei massacri. Se entrassimo nel cuore di ogni arabo, musulmano e nella coscienza delle persone libere e rivolgessimo questa domanda sicuramente risponderebbero con la verità, cioè che la Palestina storica dal fiume al mare è una terra di proprietà del popolo palestinese e di nessun altro.
La verità dice che Israele è un entità usurpatrice della terra di altri; la verità dice che gli stranieri sionisti provenienti da tutto il mondo hanno formato bande e con il sostegno dell’occupazione britannica e di molti altri paesi hanno invaso la terra dei palestinesi, portato corruzione, ucciso, fatto stragi, bruciato, accumulato soldi, distrutto e costituito il loro stato con l’occupazione, gli assassinii, la violenza ed il terrorismo. E non c’è bisogno di documenti, dichiarazioni o testimoni. La prova sono le persone che da generazioni e generazioni vivono affrontando questi eventi dolorosi.
A discapito di questa realtà molti nella nostra nazione non cercano di evitare le responsabilità ma piuttosto di travisare la realtà per poter spiegare perché che non hanno nessuna responsabilità, Eppure quando siamo seduti con loro a porte chiuse chiramente dicono: “Cosa possiamo fare, è fuori dalle nostre possibilità”.
Questa è diventata la base teorica, reale e razionale per avallare il processo di colonizzazione, i negoziati e le continue concessioni.
Tutti conoscono la verità e ciò che è giusto, ma tutti fuggono dalle responsabilità avanzando come scusa la debolezza...
La nazione può fare molto per la Palestina ed il suo popolo... Parte dell’embargo subito dai Palestinesi è praticato da alcuni regimi arabi. Questo embargo va tolto e va dato sostegno.
Fratelli e sorelle, sapevate che ci sono migliaia di miliardi di dollari depositati dalle nazioni arabe nelle banche USA mentre i Palestinesi muoiono per fame, assedio, ferite e disoccupazione...
Oggi la nazione deve impegnarsi ad aiutare i Palestinesi a superare la crisi interna. Facciamo appello ai Palestinesi e soprattutto ai fratelli di Hamas e Fatah ad astenersi da ogni conflitto armato e a continuare senza scoraggiarsi a risanare le divergenze...
Qui in Libano, chiediamo ora, come abbiamo fatto in passato, al governo attuale di riconsiderare i rapporti con i palestinesi e le loro condizioni nei campi profughi.
Se qualcuno parla oggi di nuovi rischi in un campo qui e un campo là io ribadisco che la sicurezza e la soluzione militare sono l’ultimo argomento, prima bisogna dare priorità alla soluzione dei problemi sociali, umanitari ed etici e stendere la mano fraternamente a tutti i palestinesi che vivono in Libano.
Per quanto riguarda la questione palestinese voglio mettere in guardia dai pericoli della conferenza internazionale organizzata da George Bush. Il pericolo è che il piano USA-Israele mira ad ottenere la normalizzazione dei rapporti per “Israele" senza dare niente in cambio.
Ottenere per “Israele” la normalizzazione delle relazioni con alcuni paesi arabi che non hanno ancora rapporti con “Israele” e niente per i palestinesi è una realtà possibile ed una preoccupazione condivisa da molti, specialmente di fronte ad un governo debole come quello di Olmert. Come può Olmert, che è troppo debole per rilasciare un numero consistente di prigionieri palestinesi, rinforzare il cosiddetto processo di pace, fare qualsiasi reale e sostanziale concessione ai palestinesi?
Dobbiamo far attenzione alla copertura dei paesi arabi. Mi rivolgo ai paesi arabi che intendono partecipare a questa conferenza, cioè ai governanti dell’Arabia Saudita: non date a questo consesso la copertura dei paesi arabi se il risultato è la normalizzazione a fronte di nessun miglioramento della condizione del popolo palestinese...
Il governo Olmert e i sionisti perpetratori di massacri devono essere ricompensati con la normalizzazione delle relazioni, ulteriori concessioni ed una stretta di mano, tutto questo è ragionevole? Non seppelliamo la testa nella sabbia. Avere notato che gli arabi parlano di pace mentre “Israele” sta battendo i tamburi di guerra in tutto il medio oriente? Se guardiamo il raid aereo israeliano contro la Siria, non è plausibile che era stato fatto per indurre la Siria a reagire creando un pretesto per una possibile guerra?
E’ notizia di alcuni giorni fa che ci sono 3 reparti corazzati israeliani di stanza nel Golan da quando è stato condotto il raid aereo contro la Siria. Perché questi reparti sono nel Golan? Che scenario si sta preparando? Perché il nemico esegue un raid aereo mentre si prepara al confronto e lancia minacce forti e tonanti?
Ogni giorno assistiamo alla violazione del territorio libanese, con aerei di ricognizione sionisti che sorvolano i nostri cieli, ma è di pochi giorni fa che il sud, Beirut e la Bekaa sono stati testimoni di attacchi aerei dimostrativi. Vi siete chiesti il perché? Hanno i partiti al governo fatto qualcosa per metter fine a tali provocazioni? Hanno chiesto ai loro alleati americani di far pressione su “Israele” perché rispetti la sovranità libanese, dal momento che questo governo è in mano a indipendentisti, nazionalisti, figli della rivoluzione dei cedri?
Perché questi raid aerei dimostrativi?
È guerra psicologica o manovre militari di preparazione?
“Israele" parla di pace mentre batte il tamburo di guerra; e mentre si prepara alla guerra dall’altra parte qui in Libano discutiamo delle armi della resistenza, della volontà della resistenza, della posizione della resistenza...
“Israele” vuole imporre la sua egemonia, le sue condizioni e il suo controllo sui Palestinesi e su tutti paesi in medio oriente, su tutti quei paesi che andranno alla conferenza internazionale per la cosiddetta pace in medio oriente...

Fonte: moqawama.org, 5 ottobre 2007
Traduzione di Mariella Megna www.laltralombardia.it

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