19/11/2007: Battitura di protesta nel Carcere di Siano (Catanzaro)


Ho appreso che la mattina di martedì 13 novembre scorso i detenuti politici della sezione EIV (Elevato Indice di Vigilanza) hanno attuato una "battitura" per protestare contro il rifiuto della Direzione ad un incontro per trattare delle minime richieste che vengono da loro avanzate per avvicinare, almeno di un poco, la gestione del carcere a principi di civiltà e rispetto della legge sull'Ordinamento Penitenziario.

La piattaforma è la seguente:
"I prigionieri della sezione EIV, Pad. A, IV° piano, lato sx, richiedono:
- due colloqui mensili il sabato, e la risoluzione del problema dell'attesa in occasione dei colloqui;
- la socialità in orario successivo alle ore di aria pomeridiane, e l'apertura delle finestre della saletta, ora bloccate;
- la possibilità di usufruire tramite spesa e domandine di acquisto di cibi presso macelleria islamica;
- la sostituzione, nel vitto dell'Amministrazione, della carne o degli affettati non solo con il formaggio, ma anche con altri cibi (pesce, uova...) per detenuti di fede islamica;
- la possibilità di ricevere per posta, tramite pacco ordinario, non solo vestiti, ma anche cibi del tipo consentito;
- la possibilità, per chi lo desiderasse, di rientrare dall'aria con un ora di anticipo (alle ore 10,00 il mattino; alle ore 14,00 il pomeriggio), ed eliminare l'alternativa tra usufrutto dei servizi (medico, matricola, etc) e l'ora d'aria".

Il primo punto si ricollega al fatto che a tutt'oggi i colloqui vengono fatti svolgere solo il lunedì, rendendone ancora più difficoltosa l'effettuazione, dal momento che i parenti, che sopraggiungono da località lontanissime, sono in genere lavoratori che non possono chiedere, ovviamente, troppi giorni di permesso. In soprappiù i parenti devono sopportare ore e ore di attesa.
Per il resto le richieste si spiegano da sè.
Sulla richiesta di "apertura delle finestre della saletta, ora bloccate", vi è da dire che esse non soltanto sono inchiodate, ma anche oscurate: alla faccia dell'art.6 Legge penitenziaria, che recita: "locali nei quali si svolge la vita dei detenuti... devono essere... illuminati con luce naturale... aerati".
E circa la questione del vitto per i detenuti di fede musulmana, ove non bastasse il richiamo della Costituzione, proprio l'art. 1 legge penitenziaria afferma che: "il trattamento è improntato ad assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a nazionalità, razza... opinioni politiche e a credenze religiose".

Avv. Giuseppe Pelazza

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