30/11/2007: NON LASCIAMOLI SOLI


L'associazione Yairaiha onlus, assieme a numerose forze sociali e politiche della regione, aderisce allo sciopero della fame promosso da migliaia di detenuti per chiedere l'abolizione dell'ergastolo con un presidio fuori dal carcere di Catanzaro dove centinaia di detenuti, ergastolani e non, aderiranno allo sciopero.
L'Italia è, ancora oggi, uno dei pochi paesi europei che mantiene pene e leggi che sono contrarie ai dettami Costituzionali. L’art. 27 della Costituzione Italiana sancisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” e noi ci siamo chiesti quale rieducazione può derivare dalla certezza di un fine pena “mai”? E ancora, la condanna all'ergastolo, da cosa differisce rispetto alla condanna a morte? E' diversa, certo, ma solo nella durata dell'esecuzione. Con la pena di morte lo Stato uccide in un attimo, con l'ergastolo un pochino alla volta, giorno per giorno e per tutta la vita. La prima cosa che viene uccisa è la speranza, poi tutto il resto. Già Cesare Beccaria considerava l'ergastolo come “una guerra della nazione contro un cittadino” mentre per Luigi Settembrini, patriota condannato all'ergastolo, scriveva: “O Dio Padre, fammi la grazia della morte, giacchè gli uomini per torturarmi mi hanno fatto la grazia della vita”.
Negli ultimi 8 mesi abbiamo raccolto circa 6000 adesioni con la campagna popolare “Mai più Ergastolo” e auspichiamo la partecipazione di quei familiari, amici e semplici cittadini che in questi mesi hanno espresso la loro contrarietà a questa mostruosità giuridica che condanna un uomo alla morte quotidiana e al non ritorno nella società.

Ass. Yairaiha Onlus
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