10/12/2007: Pietrasanta - Iniziativa anticarceraria


L’8 dicembre 2007 si è svolto a Pietrasanta (Lucca) un presidio in solidarietà ai prigionieri che stanno attuando lo sciopero della fame. Per abbattere il muro del silenzio e dar voce alla rabbia solidale di chi lotta per un mondo senza galere.

“Non facendo nulla perderemo tutto, a parte la libertà e la vita che abbiamo già perso, perderemo la speranza e alla fine perderemo noi stessi. Scioperiamo a oltranza: non dobbiamo avere paura di perdere il nostro posto nel mondo perché l’abbiamo già perso, non abbiamo più nessun mondo solo questo fatto di sbarre e cancelli ed è per sempre. Non date retta a quelli che dicono che finché c’è lotta c’è speranza. Non potrai mai essere prigioniero del tutto fin quando cerchi ed hai la libertà e l’anarchia nel cuore.”
Carmelo Musumeci, carcere di Spoleto

Dal 1 dicembre, più di 700 ergastolani e circa 8.000 fra detenuti comuni, familiari e solidali hanno scelto l’arma dello sciopero della fame per l’abolizione del “fine pena mai” condanna a morte aberrante perché lentissima e diluita nel tempo, che ammazza prima del corpo la speranza, i sentimenti, gli affetti; schifosamente e vigliaccamente, con democratica ipocrisia non si affida visibilmente e bestialmente alla violenza mortale immediata di un’interruzione momentanea della luce elettrica o a un colpo di pistola alla fronte, ma lascia che la morte sia scandita dallo scorrere inesorabile e inevitabile di un giorno dopo l’altro, come in una galleria mortale dove è impossibile cogliere un puntino di luce, un orizzonte di vita. Digiunano per giorni e giorni e alcuni di loro lo faranno ad oltranza, fino alla morte, perché come scrive Carmelo, “l’ergastolo non funziona, non è un deterrente, alimenta il male ed è ingiusto.”
Ingiusto come il carcere che non recupera e non reinserisce nessun individuo ma lo annienta, fisicamente e interiormente, con il suo scorrere quotidiano di violenza, soprusi e angherie, con il privare, l’isolare, il punire, il soffocare, il torturare.
Ingiusto come la società che ne ha bisogno e che difende, attraverso il carcere, non solo le sue disuguaglianze sociali sempre più opprimenti e visibili ma anche il monopolio della violenza legalizzata, con i massacri delle sue guerre, con i tumori e gli avvelenamenti delle sue produzioni di morte, con la macelleria istituzionalizzata della sua giornata lavorativa con i morti sul lavoro.
Dal 1 dicembre stanno continuando a digiunare, lottano per la vita, rischiandola con dignità, condannati non solo da una pena che toglie un domani, ma anche dal silenzio mortale riservato dai giornali e Tv a questa lotta, come anche dal tuo silenzio, dalla tua indifferenza, dalla tua complice volontà forcaiola e repressiva sempre più dilagante che fa apparire nemico chi in realtà è sulla tua stessa barca, ma ha un colore diverso dalla tua pelle o viene da un altro paese, o è più povero di te, o è in condizioni peggiori delle tue o soffre più di te.
Se un brivido solidale di sostegno e di rabbia ti attraversa non lasciare che si disperda. Dandogli voce, strapperai un pezzo di silenzio e d’isolamento sulla loro lotta.
I prigionieri in carcere hanno chiesto anche la tua solidarietà

ANARCHICI E ANARCHICHE SOLIDALI

Sabato 8 dicembre 2007, a Pietrasanta – Piazza Stazione – dalle ore 17,00 –
Presidio solidale e diffusione di materiale informativo.

Per maggiori informazioni http://www.informacarcere.it/

Dom, 09/12/2007 – 23:38
Da http://www.informa-azione.info/iniziativa_anticarceraria_a_pietrasanta

http://www.autprol.org/