06/01/2008: Lettere dal carcere di Opera (Milano)


Gentilissimi signori dell’associazione “Ampi Orizzonti” siamo i detenuti Franco Moscato, Melodia Antonino, Di Pasquale Vincenzo, Sinagra Antonino e Vincenzo, Giuliano Salvatore, Giuffrida Orazio e Patamia Francesco tutti ristretti presso il carcere di Opera-Milano in espiazione della pena dell’ergastolo.
Abbiamo ricevuto le vostre cartoline di solidarietà e ci fa piacere constatare che ancora esiste qualcuno che volge uno sguardo verso quella parte di mondo che per i molti, ahimè, esso è trasparente!
Per non parlare ancora dell’ipocrisia che usano politici e media quando affermano che oggi nessuno in Italia sta in carcere più di 20 anni consecutivamente. Abbiamo testimonianze di persone che oltrepassano i trent’anni di carcere consecutivo e di molte altre che sono oltre i 26 anni di carcere consecutivamente senza che nessuno volga ancora uno sguardo verso di loro!
Per accertarsi di quanto dico basta entrare in uno dei 5-6 circuiti di alta sicurezza dove sono concentrati tutti gli ergastolani come Opera-Voghera-Spoleto-Sollicciano-Carinola-Secondigliano ecc ecc.
Il carcere esercita una forza distruttrice e devastatrice nelle persone e non sempre come sperato dalla società massimalista, la detenzione di fatto ha un effetto ermetico sugli uomini.
Lo spazio intorno a noi ci appare irrigidito, manipolato da forze che come unico fine hanno l’annullamento dell’essere, dell’identità, della dignità.
Tutti i giorni si tende a fare dei ragionamenti che ci facciano intravedere uno spiraglio di luce, ma è illusorio: l’ergastolo non lascia spazio alle illusioni! Allora ci si domanda che cosa stiamo a fare al mondo e si è tentati ad abbandonarsi alle più disperate azioni.
Le prigioni sono quasi sempre al centro delle città dove tutti, passando, possono vederle e riflettere.
Ma le persone non le degnano neanche di uno sguardo, passano nella più totale indifferenza, pensando che loro non possono mai essere toccate da tale “fenomeno”, come se potessero decidere del proprio destino a loro piacimento, a priori.
Le carceri appartengono a tutti e sono una piaga che tocca tutti i cittadini di una nazione e come diceva Benedetto Croce: “Il grado di civiltà di una nazione si percepisce dalle carceri di quella nazione”. Quindi, in una società come la nostra, che ha la presunzione di essere una nazione democratica, non può esistere una tale Barbarie come l’istituzione dell’ergastolo!

Opera lì 19/12/2007
(seguono le firme)

***

Gentilissimi amici dell’Associazione “Ampi Orizzonti”, è un piacere scoprire che qualcuno è solidale alla nostra causa.
A questo punto, visto il vostro interessamento al nostro problema, vi chiedo se ci fate sapere qualche cosa a riguardo, perché fino ad oggi non abbiamo ricevuta nessuna notizia riguardo a questa nostra protesta pacifica.
Spero si sia concluso qualche cosa che ci possa fare sperare in un futuro diverso.
Sono detenuto dall’ottobre 1993...
Io ho smesso (lo sciopero della fame) il 09/12/07 perché sono affetto da alcune patologie quali diabete e cardiopatia e come me tanti altri sono nelle stesse condizioni.
Ma si deve continuare, riprendiamo.
Basta che sappiamo che qualcuno venga a farci visita in carcere per farci sentire più sicuri anche al rischio della vita.
Attendiamo notizie.
Nel frattempo saluto tutti e vi auguro Buon Natale e felice Anno 2008.

Opera 16/12/07
Di Martino Generoso

***

Ho ricevuto la vostra cartolina di solidarietà, non nascondo la mia sorpresa e nello stesso tempo la mia contentezza per questa vostra iniziativa. Come saprete quasi tutti gli ergastolani d’Italia, collegati con l’associazione Pantgruel, abbiamo fatto lo sciopero della fame per avere garantito un fine pena. In verità non sappiamo e ci siamo chiesti come mai i giornali e telegiornali non abbiano parlato di tutto ciò, eluso per una sola volta (La 7), ma forse è stato un bene, chissà?
Comunque che esistano associazioni che lottano pure per noi ergastolani è una cosa importante, è speranza!!! Ci auguriamo che diventi realtà, qui ci sono persone da tantissimi anni in carcere, senza aver visto mai la libertà, arrestati appena maggiorenni e oggi quarantenni, con un bagaglio di esperienze sulle spalle che forse neanche la libertà riuscirà a cancellare tutte le sofferenze. Siamo stanchi, vorremmo vivere la vita che non conosciamo.
Spero vi farete vi farete sentire e ci informerete se ci sono serie novità di legge in merito all’ergastolo ecc.. Con tanti ringraziamenti.

Opera 14/12/07
(seguono le firme)

http://www.autprol.org/