16/02/2008: APPELLO ALLA MOBILITAZIONE CONTRO LA TORTURA DELL’ISOLAMENTO


DIFENDIAMO LE VITE DEI COMPAGNI AVNI E ZEYNEP!
DIFENDIAMO TUTTI I COMPAGNI SOTTO PROCESSO POLITICO!
Esprimiamo incondizionata solidarietà al compagno Avni Er e alla compagna Zeynep Kiliç, prigionieri turchi rinchiusi da quasi 4 anni nelle carceri italiane in Sardegna.
Il loro arresto è avvenuto in Italia nell’aprile 2004 sotto i dettami dello stato fascista turco, accusati di terrorismo per la loro attività di solidarietà svolta nel nostro paese in sostegno ai rivoluzionari rinchiusi nelle carceri turche.
Il loro quindi è l’ennesimo processo politico che vediamo svolgersi nel nostro “democratico” paese. Durante questi anni è stato negato loro qualsiasi diritto alla difesa e sono state effettuate varie violazioni procedurali quali la mancata traduzione degli atti di imputazione in lingua comprensibile agli imputati e l’ammissione di un teste d’accusa a cui è stato permesso di deporre con il volto celato da un cappuccio e la cui identità è rimasta segreta.
Il processo d’appello tenutosi a Perugia il 24-1-08 ha visto riconfermate le condanne, 7 anni per Avni e 5 per Zeynep, e l’espulsione dall’Italia a fine pena. Da quel momento i due compagni hanno incominciato lo sciopero della fame come forma di lotta estrema per non essere estradati in Turchia. “La Turchia non rispetterà i miei diritti umani e farà scempio delle mie carni. Per evitare la mia estradizione verso la Turchia ho iniziato uno sciopero della fame dal 28/01/2008 illimitato. Forse morirò in carcere, però morirò con la mia dignità e non consentirò ai carnefici fascisti in Turchia di sottopormi a violenze atroci…preferisco morire in Italia, piuttosto che essere ucciso sotto tortura, come già è accaduto a centinaia di compagni nel mio paese”, scrive Avni per rendere nota la sua decisione.
Il 7 febbraio il rinvio dell’udienza definitiva ha portato Avni e Zeynep a sospendere momentaneamente lo sciopero per riprenderlo fino alla morte in occasione della riapertura del processo fissato il prossimo 10 aprile.
Lo stato turco è tristemente noto per gli assassini, i trattamenti disumani e le torture a cui sottopone i prigionieri politici.
Contro queste violenze, solo nel duemila 118 persone si sono lasciate morire intraprendendo lo sciopero della fame. Quell’anno il governo turco, schiacciato dalla pressione internazionale che gli imponeva di trovare una soluzione e porre fine al susseguirsi delle morti per deperimento, il 19 dicembre diede ordine a 10.000 tra poliziotti e militari di assaltare le 21 prigioni nelle quali i detenuti politici svolgevano quella forma di protesta.
Durante quell’aggressione si svolse una strage senza confronti: 32 uomini e donne furono seviziati e bruciati vivi mentre altri vennero deportati in celle d’isolamento, le terribili “celle di tipo F”.
Le celle F prevedono un totale isolamento del prigioniero per impedirgli la comunicazione con gli altri detenuti e mira a piegarlo per farlo rinunciare alla difesa della sua identità e ad annullarne la resistenza. Questo lascia alle guardie il potere di continuare con le torture indisturbate.
Anche nelle carceri italiane la tortura dell’isolamento viene usata costantemente per “punire” e “rieducare” il prigioniero. Dal comune 14bis, adottato ad ogni occasione, all’E.I.V (elevato indice di vigilanza) e all’A.S. (alta sorveglianza) fino al 41bis (il cosiddetto carcere duro). Molti carceri si stanno dotando di strutture per la reclusione in isolamento. Il carcere di Siano, vicino Catanzaro, è stato attrezzato in una sua sezione per l’isolamento di alcune decine di soli prigionieri politici per reati associativi, dagli islamici antimperialisti a comunisti e anarchici.
Con sempre più frequenza, infatti, moltissimi compagni vengono sottoposti a questi regimi di tortura bianca.
In particolare vogliamo denunciare le condizioni del compagno Alfredo Davanzo che da oltre un anno è detenuto illegalmente in totale isolamento nel carcere di Cremona: con lui alcuni compagni hanno iniziato uno sciopero della fame di protesta.
Alfredo è uno degli arrestati il 12 febbraio 2007 in un’operazione che fino alla fine dell’anno, con l’uso smodato della carcerazione preventiva, ha recluso ben 17 militanti comunisti, tra cui molti operai, delegati sindacali e giovani studenti, tutt’oggi in attesa che inizi il processo e 11 di loro ancora in galera sotto regime E.I.V.
Anche questo è un processo politico perché vuole impedire ogni idea di cambiamento rivoluzionario della società per affermare il potere dei padroni sul proletariato sfruttato, costretto a vivere di precariato o a morire di lavoro. Per i compagni del 12 febbraio la prima udienza si terrà a Milano il 27 marzo e anche in quell’occasione la grande solidarietà che continuano a raccogliere sarà l’ennesima prova della loro giusta lotta.
La violenza del carcere duro, le pesantissime condanne emesse in questi ultimi anni, gli attacchi repressivi a carico di comunisti, anarchici, contro avanguardie del movimento di classe e antimperialiste, e oggi contro chi esprime solidarietà ai prigionieri, sono la risposta di guerra interna a chi si oppone alla politiche di morte di questo sistema di barbarie. Sono politiche asservite agli interessi delle borghesie imperialistiche per far fronte a una crisi che produce guerra e devastazione sia sul fronte esterno sia su quello interno.

Per questi motivi invitiamo tutti a partecipare al
PRESIDIO A FOGGIA IN C.SO VITTORIO EMANUELE – ZONA PEDONALE
IN SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI AVNI E ZEYNEP
E CONTRO LA TORTURA DELL’ISOLAMENTO
SABATO 23 FEBBRAIO - DALLE ORE 17 ALLE 22.
Verrà esposta una mostra fotografica itinerante con le immagini della strage del 2000 in Turchia e le più belle foto delle ultime mobilitazioni contro l’isolamento e in sostegno ai compagni prigionieri.

Centro di documentazione “Filorosso”
Per contatti: aperto tutti i giorni tranne il martedì, dalle 20 alle 23.30
via miracoli, 11 (III parallela a c.so Cairoli) - Foggia
(visitate il nostro blog!!! filorossofoggia.spaces.live.com)

Ulteriori informazioni sulla campagna internazionale per Avni e Zeynep: www.avni-zeynep.net
sulla solidarietà internazionale: www.rhi-sri.org

guardierosse3@virgilio.it

http://www.autprol.org/