18/03/2008: Firenze: oltre 1500 persone hanno manifestato oggi contro le scandalose condanne del 28 gennaio


Questo è il volantino che abbiamo distribuito in piazza.
Manifestiamo oggi contro la sentenza del Tribunale di Firenze per il processo sul 13.05.99 che ha visto 13 compagni condannati a 7 anni di carcere. Crediamo importante che questa Giornata del 1° Marzo ed il Corteo siano decisioni collettive prese nell'Assemblea Cittadina tenutasi presso l'Archivio 68 a cui erano presenti praticamente tutte le realtà fiorentine: una volontà comune di ribadire in modo unitario, ad un mese dalle sentenze, la solidarietà ai condannati.
E' inutile specificare che per quanto ci riguarda le mobilitazioni di solidarietà continueranno fino a quando sarà necessario, condividendo questo percorso con tutti quelli che vorranno farlo. E questo ben lungi da farci fagocitare da una iniziativa monotematica sulla repressione, mentre faremo vivere invece in ogni conflitto all'interno del quale ci troveremo la questione del processo. E per questo che fin da ora proponiamo di caratterizzare la data del prossimo 25 Aprile contro i processi alla Resistenza quella di ieri e di oggi.

Riteniamo certamente centrale il tema della Repressione e pensiamo che sia importante ribadire la necessità di rompere quel silenzio che troppo spesso cade attorno a chi ne è colpito.
La Repressione va conosciuta, saputo come agisce, come si affina, non solo laddove si rende esplicita ( sentenze ecc..), ma soprattutto altrove: nei licenziamenti politici dei lavoratori più in vista, nelle campagne mediatiche, nella caccia agli immigrati, nei daspo agli ultrà ecc...in pratica in tutte quelle forme di controllo più o meno evidenti che si dà il potere per mantenere un livello di ordine, funzionale al proprio interesse, costi quel che costi.....
Questo diventa parte della cassetta degli attrezzi di cui ognuno si dota nel suo protagonismo politico e sociale. Un pezzo della propria capacità di essere cosciente di quello che possiamo trovare davanti a noi e agli altri, una parte di quanto necessario proprio per non piangersi addosso, per non rimanere stupiti, per non dover dire "perchè a noi?", per non rifuggire la solidarietà verso chi ne viene colpito.

Una solidarietà che deve andare al di là della condivisione o meno delle stesse prospettive o obiettivi politici, ma dentro una comune tensione nel voler manifestare apertamente la volontà di vedere assolta la resistenza alla guerra, allo sfruttamento sul lavoro, alla precarietà delle nostre vite. Non stiamo qui a vedere se l'animo è "sinceramente democratico" o rivoluzionario, è la solidarietà che esprime che conta.
Potremmo dire che questo è l'aspetto che può rendere veramente unitaria la Solidarietà senza che la Repressione invece vada ulteriormente a dividere.

E proprio per questo non ci interessa ad oggi dover obbligatoriamente definire passaggi politici ma riuscire a far manifestare anche lo sdegno di coloro con cui non condividiamo percorsi comuni.

Tutti vogliamo rilanciare le lotte come risposta alla repressione, anche se poi per qualcuno non si deve rispondere per non cadere nella spirale repressione/lotta alla repressione, ma pensiamo che se è giusto trovare momenti comuni di mobilitazione in difesa degli spazi di agibilità politica, allo stesso modo pensiamo che ad oggi non con tutti si possa e si debba rilanciare un percorso di lotta generale. Si può esprimere insieme la solidarietà, ritrovarsi talvolta su obiettivi comuni, ma non si può per questo cadere nell'ambiguità. Assistiamo ad iniziative dentro una logica che ripresenta come resuscitata, sarà la vicinanza alla Pasqua, quella che fu l'esperienza del Social Forum, con gli stessi soggetti e ambiguità. Si ripresentano vestiti di nuovo gli stessi che dopo essersi fatti rappresentanti dei movimenti hanno dato pieno appoggio direttamente o indirettamente al defunto Governo Prodi, alle sue politiche di precarietà e di guerra.
Firenze non è mai stata "Città Aperta"! Firenze città del delirio securitario ... ma quali sono i partiti e i soggetti che fanno parte delle maggioranze della nostra città e regione? Forse gli stessi che dichiararono Aperta la città? Quali sono i soggetti e associazioni che sostengono queste maggioranze e sostenevano il Governo Prodi? Oggi nessuno dice di conoscerlo, nessuno ha mangiato dal suo piatto.
E quella Firenze Città Aperta del 2002 con la kermesse di Domenici e Martini servì proprio a questo: il cosiddetto Movimento imbrigliato dentro logiche istituzionalizzanti ed elettoralistiche, un movimento che non si è preoccupato di 8 anni di inchieste, arresti e processi, finchè non ne è stato colpito.

Alla base dei movimenti e quello che li contraddistingue è la loro autonomia. Un autonomia persa nelle maglie dei giochi politici e di bottega, nel rendere il tutto compatibile e governabile.
L'autonomia, la voglia che cova dietro a quella crisi della rappresentatività di cui molti si preoccupano non può essere non valorizzata né tantomeno sottovalutata. La delusione verso i soliti giochi, gli inciuci deve trovare una sponda nella chiarezza della pratica e non su un terreno che ripresenta dal basso quello che abbiamo sempre rifiutato dei cosiddetti salotti della politica.

Cantiere sociale K100fuegos, Cpa Firenze Sud, , Voci dalla Macchia, Rete Collettivi Studenti medi fiorentini, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Collettivo FuoriLOGO di Economia, Realtà ed individualità anarchiche

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