25/03/2008: Lettera dal carcere di Poggioreale (Napoli)


CON LA MIA PROTESTA RIVENDICO I MIEI DIRITTI!
...carissime compagne e carissimi compagni che mi siete più vicini, con questa lettera vi comunico che dal giorno 12/03/2008 ho messo intrapreso lo sciopero del farmaco "Trizivir", il medicinale che dovrebbe bloccare l'aggravamento della mia malattia (HIV).
Ho iniziato questo sciopero nel silenzio e nella solitudine.
Ho messo in atto questa forma estrema di protesta contro il regime di tortura a cui sono sottoposto da quattro anni.
Si rifiutano di trasferirmi ad un centro clinico con il pretesto che le motivazioni del Ministero non lo consente: sono sottoposto a regime EIV, dicono, in quanto socialmente pericoloso perché fortemente indiziato di aderire o far parte di associazioni sovversive come "anarco insurrezionalismo".
Da questo mese e per la durata di due mesi avrei dovuto iniziare una cura per epatite C Cronica di cui sono affetto, la cura che dovrei fare è a base di INTERFERONE e dovrebbe essere somministrata per 6 mesi.
L'Interferone è un farmaco che provoca notevoli effetti collaterali e che richiede un monitoraggio accurato del suo impatto sull'organismo che lo assume e un controllo costante di alcuni valori, sopratutto del fegato; anziché avere valore 200 al fegato potrei scendere a 70/60.
Se dopo 6 mesi non si evidenziasse alcun miglioramento, dovrei ricorrere, teoricamente, ad un trapianto del fegato per evitare di andare in contro a cirrosi epatica tumorale; cosa che non può essere effettuata, come mi ha detto l'infettologo, ad un paziente affetto da HIV.
L'infettologo mi ha anche spiegato che la cura con interferone dovrebbe essere somministrata o in un ospedale o sotto costante controllo di un centro clinico adeguato, in quanto questo medicinale causa, il più delle volte, reazioni pesanti quali: febbre, calo di peso, esaurimento nervoso.
Io dovrei affrontare questa cura decisiva e pesante allo stesso tempo, invece, nel reparto EIV di Venezia, senza nessun supporto specialistico, senza apparecchiature e medici che sappiano affrontare con competenza e tempestività qualsiasi evenienza.
A QUESTO OPPONGO IL MIO RIFIUTO.
So che questa forma di protesta porterà ad un aggravamento delle mie condizioni di salute, ma NON HO ALTRA ALTERNATIVA SE NON QUESTA FORMA DI LOTTA PER RIVENDICARE IL MIO DIRITTO AD ESSERE CURATO COME UN ESSERE UMANO. IO HO QUESTO DIRITTO PER DIO!!!!
Sostenetemi, compagni, in questa lotta, fate circolare questa mia lettera su internet e sui mezzi di informazione.
Alla scadenza di un mese vi darò mie notizie.

Un sincero abbraccio
Rosso Comunista Mauro

Napoli 12/03/2008
Mauro Rossetti Busa

http://www.autprol.org/