12/05/2008: RICOSTRUIAMO LA SOLIDARIETA’ DI CLASSE


Contro la persecuzione politica dei comunisti, dei rivoluzionari, degli antifascisti, degli anarchici, degli antimperialisti.
Contro la piovra repressiva della borghesia imperialista, che tenta di fare tabula rasa di ogni movimento e individualità incompatibile con lo stato di cose esistente.
Oggi più che mai è necessario unire le forze per la costruzione di un soccorso rosso proletario di massa, perché tali sono ormai le proporzioni assunte dalla repressione e non è più possibile pensare di invertire la rotta di quest’ondata di criminalizzazione, disperdendosi in rivoli di singole campagne contro questa o quest’altra montatura. E’ guerra quella che il sistema capitalistico sta portando avanti contro il proletariato resistente e in guerra bisogna ritrovare l’unità, riconoscere gli amici, i fratelli, i compagni.
Per questo aderiamo al presidio che si terrà a Bologna il prossimo 13 maggio, in occasione dell'Udienza preliminare dell'ottavo procedimento giudiziario intentato dal PM Giovagnoli contro i compagni dei CARC, dell’ASP e del (n)PCI.
Per questo raccogliamo la proposta di Proletari Comunisti per un’assemblea nazionale contro la repressione il 21 giugno a Roma.
Basta con le montature politico-giudiziarie contro i movimenti, le lotte, le organizzazioni sindacali e proletarie!
Basta con gli abusi, gli omicidi e le aggressioni poliziesche, razziste e nazifasciste contro immigrati, cittadini inermi, antifascisti, ecc!
Basta con il regime del 41 bis, dell’EIV, dell’AS, usati per annientare la resistenza dei prigionieri rivoluzionari!
Basta con il fascista codice Rocco, con l’art. 270 bis e tutti i reati associativi, utilizzati ormai di routine come strumento di deterrenza e criminalizzazione delle lotte sociali!
Contro ogni forma di persecuzione politica e di tortura, in carcere e fuori
Contro il pacchetto sicurezza e le misure sicuritarie di stampo fascista e razzista di sindaci e prefetti, sceriffi in tricolore
Contro i CPT, i lager per migranti, dove ti fanno morire di fame e se protesti ti massacrano di botte. Perché se sei un immigrato sei automaticamente un criminale o tutt’al più non sei nessuno. E se non sei nessuno ti sbattono in un “non luogo” e possono fare di te quello che vogliono, tanto non esisti.
Ma noi esistiamo e resistiamo, con la nostra rabbia e la nostra solidarietà. Quello che lo Stato chiama terrore è amore di classe.

“TERRORISTA” E’ IL PADRONE, NON CHI LO COMBATTE!
SOLIDARIETA’ DI CLASSE AI COMPAGNI INQUISITI!
LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI!
LIBERTA’ E DIGNITA’ PER I COMPAGNI PALESTINESI DETENUTI IN ITALIA:
ABDELLATIF IBRAHIM FATAYER* E KHALED HUSSEIN

Rete Antifascista Perugina
* per info: http://blog.libero.it/freeibrahim/view.php

http://www.autprol.org/