13/05/2008: Roma: sequestrato e pestato dagli sbirri


Giriamo il comunicato giunto dai compagni di Roma riguardo un grave episodio accaduto sabato scorso. Il compagno coinvolto adesso sta bene, un abbraccio solidale e complice!

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Sabato 10 maggio intorno alle 16.30 mentre eravamo impegnati nel presidio STOP HLS alla fiera di Roma, un nostro compagno che ci stava raggiungendo veniva fermato da una pattuglia per l'ennesima volta e sottoposto apparentemente ad un semplice controllo.
Verificate le generalita', gli sbirri hanno subito cominciato a provocarlo pesantemente dicendogli "ma da ndo cazzo sei uscito?", "sei la vergogna dei tuoi genitori", "fossi mi figlio t'avrei già spezzato le gambe" "cazzo c'hai nei capelli, a coglione". Alla pacata indifferenza del compagno i due poliziotti estraggono i manganelli, chiamano la centrale per avvertirli che hanno fermato un sospetto e cominciano a perquisirlo davanti ad una piccola folla di curiosi. E' passata ben un ora dall'inizio dei fatti quando all'ennesima provocazione il compagno reagisce provocando la violenta reazione degli sbirri che con l'aiuto del manganello lo caricano su una volante portandolo in questura. Qui lo sbattono direttamente in una stanza di pochi metri quadrati senza alcun supporto dove sedersi o finestra sorvegliato da una videocamera; rimane circa un ora in questa situazione fino a quando entrano tre poliziotti: il piu' giovane dopo avergli tirato i documenti in
faccia gli sferra una sprangata con un arma non bene identificabile (una sorta di bastone mollo estremamente flessibile che provocava ad ogni contatto un suono ovattato) in pieno petto che non gli ha lasciato alcun segno visibile. Dopo essere caduto a terra tutti e tre i poliziotti gli si accaniscono con furia sprangandolo per molti minuti sullo stomaco e sul petto senza toccare ne' il viso ne' gli arti. Quando riapre gli occhi vomita per una decina di minuti, neanche il tempo di riprendersi che il giovane sadico sbirro rientra nello stanzino facendogli un discorso su come va la vita, su che strade bisogna prendere e a quali ideali bisogna credere...in fondo l'Italia e' un grande paese e noi siamo una grande famiglia.
Giusto il tempo di un "fottiti" appena pronunciato ed il pestaggio riprende fino a quando tre calci sulla nuca gli fanno perdere i sensi. Lo svegliano con sputi e insulti, quindi iniziano a leggergli i vari procedimenti penali a suo carico gia' scontati minacciandolo piu' volte di poterlo processare nuovamente per gli stessi fatti. Lo prendono di peso e lo sbattono fuori la questura centrale lanciandogli i pochi oggetti personali che aveva con se.
Sono le 22.20. Sono passate ben 6 ore dall'inizio di questo bel esempio di democrazia e stato di diritto.
Il giorno successivo gli viene notificato a casa una convocazione ed una denuncia per aggressione a pubblico ufficiale piu' un vecchio procedimento penale che tra l'altro contiene una data del tutto errata.

Denunciamo con forza il sequestro e le torture inflitte al nostro compagno da questi sadici nonche' maniaci protettori dell'ordine. Che oggi in Italia la tortura sia una pratica comune, non e' mai stato un mistero, dentro le carceri, nelle questure, negli ospedali, nei CPT e in ogni struttura di controllo sociale che tende a mettere in riga chi non accetta questo perverso meccanismo coercitivo che ci vorrebbe tutti addomesticati al servizio dello Stato e dei suoi cani da guardia.
Non accettiamo ne' accetteremo mai la vostra presunzione, la vostra arroganza, i vostri manganelli, il vostro terrorismo legalizzato. I meccanismi di controllo e repressione che avete costruito sono un debole castello di carte per chi nella volonta' crede ancora nella dignita' e nella giustizia sociale.

ORA E SEMPRE ODIA LO STATO
SPEZZARE LE CATENE COSTRUIRE SOLIDARIETA'

alcuni anarchici

senzagabbie@yahoo.it

http://www.autprol.org/