15/06/2008: LA SOLIDARIETA’ NON SI ARRESTA! LIBERTA’ PER I COMPAGNI!


Vogliamo esprimere la nostra più sincera e militante solidarietà nei confronti dei 6 compagni, attivi tra il Soccorso Rosso/APAPC, il Comitato Solidarietà/Libertà e l'Unione dei Giovani Progressisti Arabi, che sono stati perquisiti e arrestati con un’operazione congiunta della controrivoluzione belga e francese. Due di questi compagni sono ex prigionieri politici delle Cellule Comuniste Combattenti che hanno già fatto molti anni di carcere e che una volta in libertà hanno contribuito attivamente allo sviluppo della solidarietà internazionalista. Dalle poche notizie che abbiamo questi due compagni sono stati accusati di non aver rispettato le regole della libertà condizionale a loro concessa, ma ancora una volta si tratta di un pretesto per attaccare e incarcerare la solidarietà e chi la pratica. Questi compagni sono anche accusati di essere coinvolti nell'Operazione Tramonto, ondata repressiva che ha portato all'incarcerazione di 17 militanti comunisti italiani dal febbraio al novembre 2007, quattro dei quali si sono rivendicati prigionieri politici per la Costituzione del PC-pm. Sin dall'inizio di questa operazione della controrivoluzione italiana, la solidarietà ne è stata parte integrante, sia sul tavolo degli accusati (con la perquisizione dell'abitazione di una compagna attiva nel SRI in Svizzera) sia con diffamanti articoli, pubblicati sui peggiori giornali della borghesia italiana, di condanna degli organismi di solidarietà, come il SRI. Ma soprattutto la solidarietà si è stretta e si è sviluppata attorno ai compagni sin dal primo momento e ha continuato a rafforzarsi nonostante i numerosi tentativi di reprimerla. Questa è arrivata a suscitare il preoccupato interesse degli stessi servizi segreti italiani, i quali hanno dedicato un intero capitolo del loro rapporto annuale alla "condivisione e l’appoggio (riscontrato) in alcune frange dell’extraparlamentarismo più radicale” del presunto progetto “neo brigatista”.
Quest'ultima operazione repressiva avviene in questo clima, in una fase in cui, per la borghesia imperialista va eliminata ogni possibile prospettiva di trasformazione rivoluzionaria dell'attuale società imperialista in forte crisi e chi si colloca concretamente su questa strada.
Tentano in questo modo di trasferire dentro le aule dei tribunali e di sanzionare penalmente la determinazione per lo sviluppo della lotta di classe rivoluzionaria etichettandola come terrorismo per annientarne il portato politico.
La difesa dell’identità politica e della resistenza dei rivoluzionari prigionieri è fondamentale per rafforzare il filo rosso della lotta tra dentro e fuori le carceri imperialiste, rivendicando come soggetti attivi del movimento rivoluzionario i compagni che oggi sono ostaggi degli stati che li rinchiudono. La solidarietà è un’arma potentissima che è parte integrante della lotta per l’emancipazione della classe operaia, del proletariato metropolitano e dei popoli oppressi dall’imperialismo e va necessariamente impugnata e praticata. Vogliono arrestare la solidarietà perché sono consapevoli che questa si è dimostrata storicamente un’arma vincente! Noi dobbiamo difenderla, continuando a praticarla. L’accanimento repressivo dell’imperialismo è solo indice della sua paura e debolezza e noi dobbiamo saper trasformare ogni attacco repressivo in rafforzamento del movimento di classe!

Con l’occasione, denunciamo il perdurare delle condizioni di totale isolamento del prigioniero politico Vincenzo Sisi, detenuto presso il carcere di Ferrara e le condizioni di isolamento a cui sono sottoposti i compagni agli arresti domiciliari, i quali non hanno la possibilità di comunicare con nessuno al di fuori dei familiari stretti.

Rilanciamo il presidio che si terrà martedì 17 giugno davanti al tribunale di Milano in solidarietà ai compagni sotto processo e più in generale a sostegno di tutti i rivoluzionari prigionieri che in tutto il mondo resistono nelle carceri imperialiste. Questa iniziativa vuole anche essere un momento di lotta in occasione della Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero, in onore ai 300 detenuti del Partito Comunista del Perù massacrati il 19 giugno 1986 dagli agenti del governo “socialista” di Alan Garcia (attualmente di nuovo al potere) mentre lottavano nelle carceri contro i trasferimenti:
Questa data non è per noi una vuota commemorazione, ma una giornata fondamentale del movimento rivoluzionario in cui rilanciare la solidarietà a chi ancora lotta per il comunismo, anche se dietro le sbarre delle galere dell’imperialismo.

Compagni e Compagne per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia, 7 giugno 2008
Indirizzi di alcuni compagni arrestati in Belgio giovedì 5 giugno 2008

Pierre CARETTE
Prison de Forest, Avenue de la Jonction, 52 - 1190 Bruxelles

Bertrand SASSOYE
Prison de Forest, Avenue de la Jonction 52 - 1190 Bruxelles

Wahoub FAYOUMI
Prison de Berkendael, Rue de Berkendael 44 - 1190 Bruxelles

Constant HORMANS
Prison de Saint-Gilles, Avenue Ducpétiaux 106 - 1060 Bruxelles

http://www.autprol.org/