01/07/2008: Comunicato del Soccorso Rosso Belgio


Per informare tutti sugli ultimi eventi, vi inviamo questo breve riassunto che riprende i fatti essenziali.

1) Camera d’istruzione.
Questo mercoledì 25 giugno, la Camera d’istruzione ascoltava gli avvocati della difesa e le imputazioni della Procura.
La Procura ha esposto le sue tesi, le accuse riguardavano in modo uguale i 4 imputati, il dossier restava magro, e accusava allo stesso modo e senza distinzione Wahoub, Abdel, Constant e Bertrand, questi militanti che nel gergo poliziesco, essi chiamano “targets”.
La Procura ha sostenuto che il processo non era politico e non riguardava il Soccorso Rosso, né il Blocco ML. Tuttavia, sappiamo che la maggior parte delle domande fatte durante interrogatori ed udienze riguardava proprio queste organizzazioni, i loro militanti e simpatizzanti, la loro struttura, il loro funzionamento e le loro manifestazioni pubbliche.

Nota: Ricordiamo che una decina di giorni fa, uno scrittore, amico di Bertrand Sassoye (e simpatizzante del SR) si è visto convocare alla polizia dove ha dovuto giustificare le ragioni per le quali aveva dato il suo computer a Bertrand (il cui portatile era semplicemente guasto), gli hanno anche chiesto chi era interno al SR, come se ne diventava membri, chi ne era il capo, ecc.
Questa persona aveva lasciato un messaggio di sostegno nel nostro sito dicendo: “Simpatizzo per TUTTA la vostra causa - dunque per ognuna delle vostre lotte, resto a vostra disposizione. Coraggio!” L'autore ha dovuto spiegare perché aveva scritto “TUTTA” in maiuscolo…

La Procura, dopo avere chiesto la detenzione preventiva “per dare una possibilità dossier” (e questo dopo un anno e mezzo d'indagini, in cui si è ricorsi a metodi particolari di ricerca) ha anche deplorato il fatto che l'opinione pubblica sollevi il problema delle cosiddette leggi “antiterrorismo”, rimproverando al movimento di solidarietà “di impedirgli di lavorare serenamente”…
Il risultato doveva essere comunicato il giorno dopo, giovedì 26 giugno.

2) Liberazione dei 3 compagni
Abbiamo appreso la mattina che Wahoub Fayoumi, Abdallah Ibrahim Abdallah e Constant Hormans erano stati liberati con l’obbligo di non entrare in contatto con le persone interessate dal dossier per una durata di tre mesi.
Secondo l'avvocato di Abdallah, questa misura si riferisce agli altri 2 liberati e Andrea Stauffacher. Il periodo è probabilmente rinnovabile, in seguito.
Per quanto riguarda Bertrand Sassoye, il rimprovero che gli fanno, dal momento che non si può parlare di fatti (che sono gli stessi per lui e per i 3 liberati), si basa sul suo passato militante e giudiziario.
Si tratta chiaramente di una stigmatizzazione, di un attacco politico: lo si mantiene prigioniero perché “potrebbe rappresentare un pericolo per la sicurezza pubblica”.
L'impiego del condizionale riunito permette dunque alla Procura di mantenere Bertrand in prigione fino alla prossima Camera di Consiglio, il mese prossimo.
In ogni caso, il dossier resta aperto e riguarda i 4 inputati, in attesa di un rilascio o del processo.

3) Libertà condizionata
Jean François Legros e Bertrand Sassoye compariranno davanti al tribunale di applicazione delle pene martedì 1 luglio a Lantin, per discutere la loro libertà condizionata.
Jean François non poteva vedere prigionieri o ex prigionieri: gli rimproverano di essere stato in comunicazione telefonica con Bertrand (cosa che d’altra parte faceva quando si trovava ancora in prigione), e di essersi incontrato con Bertrand e Constant Hormans.

Note:

a. Jean-François ha iniziato immediatamente uno sciopero della fame al momento del suo arresto, il 6 giugno. Lo ha proseguito fino alla TAP per denunciare gli arresti illegali. È seguito da un medico.

b. In una testimonianza che ha indirizzato a “Soir”, Jean-François spiega che il suo incontro con Bertrand, e attraverso lui con il socialismo scientifico, sono stati determinanti per la sua visione del mondo e della vita, e gli hanno conferito una coscienza di classe. Egli è diventato così il militante politico che ora è. Ma l'amministrazione avrebbe certamente preferito che Jean-François avesse incontrato un malvivente, e fosse uscito di prigione così come vi era entrato.
Bertrand doveva avvisare l’agente responsabile, dei suoi spostamenti all'estero, ma su circa 40 messaggi di avviso di Bertrand sui suoi spostamenti, l'amministrazione non ne ha trovati che 2 o 3.
Nota: Ne hanno trovato 1 ora, dopo 3 settimane…
La speranza che siano archiviati in amministrazione non è morta.
Ricordiamo poi che Pierre Carette, che si era definito come prigioniero amministrativo, è stato liberato senza condizionale il 18 giugno.

4) Bertrand e Jean François
Come sempre, Bertrand si mantiene forte poiché sa da dove arriva l'attacco, e soprattutto vede come si moltiplicano e sono importanti le manifestazioni di sostegno.
Chiede a tutti non di dimenticare i compagni imprigionati, e continuare su questa strada come abbiamo sempre fatto: chiede di sostenere Giorgio Ibrahim Abdallah, di prestare attenzione al seguito del processo DHKC-P, ecc.
Per il momento, può ricevere la visita dei suoi genitori e della sua compagna, nel cortile (sua sorella si è vista rifiutare la visita poiché non ha una parentela “di primo grado”).
Jean François ha potuto ricevere visite e mantiene alto il morale. Ha un regime di condannato: ha dunque diritto alle visite al tavolo.
Ringrazia tutti i compagni del Belgio e di altrove per le lettere che ha ricevuto, testimonianze di sostegno, e si congratula con tutte con le organizzazioni che hanno lavorato alla solidarietà attorno al caso del 5 giugno. (da notare che anche se egli è arrestato il 6 giugno, il suo mandato porta la data del 5 giugno…)

5) Solidarietà in Belgio
I compagni hanno ricevuto molti segnali di solidarietà internazionale: ciò li ha resi forti e fiduciosi. Hanno anche potuto vedere, durante la loro detenzione, le immagini (in televisione) delle manifestazioni a Bruxelles, hanno ricevuto molti messaggi (di organizzazioni e individuali), e hanno visto con la nostra intermediazione (spedizione della home del sito con i testi e le fotografie) come si ampliava la solidarietà: iniziative spontanee (3 comitati nati in 2 settimane: s5s; Le mamme delle h. 9:00, Gli amici del SR) tra i quali vi è gente niente affatto o poco politicizzata, ma sensibilizzata dai nostri comunicati e conferenze stampa.
Tutti sono sono stati messi al corrente dei metodi usati con i nostri compagni, e il leitmotiv è: Non ci lasciamo ingannare.
Molte le domande di adesione al SR, azioni, collages, sostegno provenienti da partiti, sindacati, e anche testimonianze individuali di militanti di organizzazioni che in quanto tali non sostengono lo slogan scelti:

Libertà per i 4+1!
Abrogazione delle leggi liberticide
Stop alla criminalizzazione della solidarietà!

Continuiamo ad incoraggiare chi vuole sostenere i compagni, finanziariamente (poiché il SR Belgio si è impegnato a pagare le spese per il vitto, giustizia e avvocati per le famiglie che non hanno disponibilità economiche).
Il prossimo appuntamento è per questo giovedì 3 luglio, al centro culturale Garcia Lorca (Bruxelles), dove proponiamo un pranzo di solidarietà, per passare del tempo insieme.
Poiché i 3 camerati liberati non possono avere contatti tra loro, tenteremo di farli venire a turno, per fraternizzare con quanti li hanno sostenuti durante queste 3 settimane.
Un concerto sarà presto organizzato (René Binamé e PPZ30 ed altri hanno confermato il loro sostegno)
I conti correnti di solidarietà si moltiplicano e serviranno a pagare le spese. Ad esempio, il datore di lavoro di Bertrand ha creato un conto “per la causa di Bertrand”. I clienti del bistrot inviano denaro, ed anche inviano lettere a Bertrand firmando la loro bevanda preferita;)

Non è finita: liberiamo Bertrand e Jean François!
La solidarietà è la nostra arma!

Soccorso Rosso Belgio, 27 giugno 2008

Traduzione a cura dell’ASP

http://www.autprol.org/