07/11/2008: Schiavitù moderna nel lavoro interinale in Sassonia (Hannover)


Nell’industria lavoratrici e lavoratori interinali sono già riconoscibili dalla tuta, ne indossano una di colore diverso da chi è assunto con contratto a tempo indeterminato. Altre differenze: per chi è assunto con contratto interinale il buono-mensa costa il doppio, non gli viene dato lo spazio per cambiarsi nello spogliatoio ma solo dentro alle officine…
In una nota fabbrica d’auto [quasi sicuramente VW che in Sassonia, a Wolfsburg, ha il suo maggior impianto, NdT] gli apprendisti giunti al termine del corso di formazione vengono posti di fronte alla scelta: disoccupazione o assunzione a tempo determinato. L’apprendista che sottoscrive l’accordo di assunzione è obbligato ad accettare ogni posto di lavoro offerto. Chi rifiuta, rischia la riduzione del tempo di assunzione, del salario e altro; ad esempio, per “mancanze” loro addebitate gli apprendisti a volte vengono colpiti da riduzioni di ben 100 euro del salario, la cui somma totale va da 550 a 590 euro mensili.
Un’assunzione a tempo determinato spesso viene offerta anche a chi entra nella fila della disoccupazione.
Il posto di lavoro che ricopre un ruolo preminente in quest’ambito è la raccolta delle fragole. Qui le condizioni di lavoro e il salario non corrispondono mai alle promesse propagandate: per ogni bancale di fragole raccolte si dovrebbero ricevere 2,50 euro, il tempo concesso è un’ora. Tuttavia nessuno riesce a raccogliere quella quantità nel tempo fissato. Di recente è stata addirittura cancellata la pausa dopo 4 ore di lavoro. D’estate si lavora sotto il sole cocente senza fornitura d’acqua, senza cure contro le punture degli insetti attirati dal sapore e dal liquido zuccherosi emessi dalle fragole. Ci sono giornate in cui il lavoro va avanti ininterrottamente 11 ore e per ricevere appena 30 euro. Le conseguenze, oltre al salario di merda, sono attriti, infiammazioni alle giunture e ai legamenti delle ginocchia, dolori alla schiena, corpo punzecchiato…
Questo è il modo con il quale nella RFT la disoccupazione viene tenuta al di sotto della soglia, considerata un limite “tollerabile”, dei 3 milioni, e vengono tagliati i sussidi di disoccupazione. Del resto, chi non accetta simili offerte di lavoro, come è previsto nella legge Hartz, perde il sussidio della disoccupazione, il sostegno nel pagamento del riscaldamento…

Articolo tratto da un’inchiesta di ARD (primo canale tv nella RFT) andata in onda il 27 ottobre 2008

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