05/01/2009: NON STIAMO CON I CARNEFICI


L’ultimo atto dei “festeggiamenti” per il sessantesimo anniversario della nascita dello Stato d’Israele è il tentativo del governo sionista di infliggere al popolo palestinese una punizione durissima per aver osato resistere in questi anni al disegno di cancellazione del loro diritto alla terra, alla pace, alla vita. Israele sferra il proprio attacco contro la prigione a cielo aperto di Gaza con la complicità della quasi totalità delle borghesie nazionali arabe, dell’Europa, degli USA.
La maggior parte della stampa e dei mezzi d’informazione di tutto il mondo continua a ripetere la linea di Tel Aviv, ovvero il “diritto” di Israele a “difendersi”. Ma chi è che deve difendersi se in 24 ore Israele ha assassinato centinaia di palestinesi e nel giro di pochi giorni il bilancio dei morti è salito fino a 500 e chissà quanti altri ancora moriranno nei prossimi, data la situazione di emergenza sanitaria e di isolamento di Gaza e dei territori palestinesi occupati.
In Italia governo, opposizione, il presidente sionista della Repubblica, i TG, i quotidiani… tutti hanno espresso il proprio incondizionato appoggio ad Israele e la propria condanna al “terrorismo” di Hamas. I palestinesi uccisi e mutilati dalla pioggia di fuoco dell’aviazione israeliana sarebbero i carnefici, gli ebrei occupanti le vittime.
Ebbene, se così è, allora noi stiamo con i carnefici.
Già all’inizio dell’anno gli israeliani (sostenuti dagli USA) avevano cercato di innescare e fomentare la guerra civile nel tentativo di distruggere Hamas. Poi, durante i mesi di tregua hanno ripetutamente cercato di alzare la tensione per suscitare la reazione palestinese; come riporta “Il Sole 24 ore” già nel novembre scorso, ad esempio, 4 palestinesi erano stati uccisi da un raid dell’aviazione israeliana.
Infine, Tel Aviv rompe gli indugi e il 27 dicembre inizia questa operazione di vero e proprio sterminio di massa con l’obbiettivo di terrorizzare la popolazione e spingerla contro Hamas, per provocare il rovesciamento “manu militari” dell’attuale leadership palestinese e il ritorno di quella venduta e corrotta che circonda il presidente filo-israeliano e filo-americano dei palestinesi, Abu Mazen.
In un’area geografica come il Medio Oriente, al centro degli interessi dell’imperialismo americano ed europeo, ma anche di borghesie arabe che non amano Hamas e a cui non interessa nulla della sorte dei palestinesi, per questo popolo la situazione diventa ogni anno, ogni mese, ogni giorno… sempre più difficile.
Si spendono lacrime a fiumi per i “poveri” monaci tibetani oppressi (il cui leader, che tutti fanno a gara ad omaggiare, dai presidenti dei paesi imperialisti alle star di Hollywood, faceva lo spione per conto della CIA) ma per i palestinesi le uniche parole che si trovano sono sempre le stesse: terroristi.
Ebbene, per quanto possa oggi contare, per quanto ininfluente possa essere la nostra voce, vogliamo comunque alzarla per salutare l’eroica resistenza e il martirio del popolo palestinese, ancora una volta massacrato sotto gli occhi del mondo.
Lottiamo al vostro fianco, fratelli e sorelle, compagni e compagne di Gaza, affinché la vostra liberazione nazionale sia una tappa della liberazione di tutti i popoli dall’oppressione imperialista.
Noi faremo la nostra parte contro l’imperialismo di casa nostra.

Vicenza, 3 Gennaio 2009
Gruppo promotore per un Coordinamento antimperialista antifascista dell’Alto Vicentino
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