05/01/2009: Da alcune lettere dal carcere di Opera (MI)


[...] Il 15 cm tutti i compagni detenuti delle 7 sezioni AS e quelli della sezione EIV aderiranno allo sciopero della fame; assieme aderiscono altre sezioni che hanno optato per il solo sciopero del carrello …
Spero che domani il tempo sia clemente: anche se non riuscirò a vedervi e a malapena sentirvi sappiate che vi sono vicino. Vorrei urlare anch’io insieme a voi e dire: NO ALLA PENA DI MORTE, NO AL 41 BIS, NO ALL’ERGASTOLO, NO AL POTERE, NO ALL’IPOCRISIA DI STATO
Questo a prescindere dal delitto che si sia reso responsabile il detenuto: uno stato civile non può e non dovrebbe comportarsi alla stregua del singolo cittadino che commette un reato.
Non è il carcere che tiene imprigionati i mostri. Sono i mostri che tengono imprigionati i carcerati. In questa occasione ti mando un pensiero che scrissi qualche mese fa per il giornalino interno e che, puntualmente, come ogni altro articolo che ho scritto: è stato censurato.

“Vado errando per rupi scoscese, cercando ‘linfa attenzione’, nella selva selvaggia, Opera, sinistra, erta nel deserto di cemento: ‘nessun seme germoglia a primavera e nulla produce il suo suolo maledetto. Il rude clima rende tutto sterile’”.
I ricordi – di racconti, letture o vissuti – emergono da una viva nostalgia, fanno riaffiorare il passato e ci permettono di confrontarli con il presente.
Oggi i miei pensieri, molto spesso guidati da puerile fantasia, si sono soffermati in una similitudine: le corti di un tempo e le caste di oggi.
In questo lasso di tempo la tecnologia si è evoluta e continua ad evolversi in modo esponenziale, mentre l’ideologia “giacobina”, sorretta da profonda nostalgia, rimane saldamente ancorata al passato: si limita soltanto a cambiare pelle come i serpenti.
Coloro che occupano i gradini più alti nella scala gerarchica – mosche bianche a parte -, in questa società prevalentemente verticale: si auto-conferiscono un potere assoluto nei confronti dei subordinati.
Premesso che per lungo tempo ho violentato la morale, deriso i moralisti e disprezzato i falsi moralisti, lungi da me il pensiero di voler moraleggiare.
Detto ciò, è arcinoto che il fascino del potere prevarica anche su coloro che manifestano vivi sentimenti morali, ragione per cui i pusillanimi detentori di un qualsiasi potere trovano terreno fertile laddove poter seminare la propria viltà. Con intrichi, ricatti, false promesse, corruzione ecc; noncuranti dei mezzi – meschini – dei quali si servono pur di raggiungere i propri fini. Dopotutto, anche il “principe” di Macchiavelli sostiene che “il fine giustifica i mezzi”.
Mi chiedo: come può un fine nobile essere raggiunto, senza insozzarlo, servendosi di mezzi ignobili…?!
Questo oggi mortifica l’intimo dei miei sentimenti.
Dopo aver preso coscienza del mio passato, con impeto ossessivo – come a voler recuperare il tempo perduto - , cerco in tutti i modi di avvicinarmi a questa società che in passato ho tradito. Questa mia sorprendente ingenuità, alcuni li spiazza, altri li spaventa, entrambi manifestano lo stesso pensiero: scetticismo.
Così, in una società sempre più povera di sentimenti, sembra non esserci speranza per coloro che, a torto o ragione, occupano il gradino più basso nella scala gerarchica sociale: la prigione.
Si fa un gran parlare delle carceri e, soprattutto, dei carcerati: quando si accendono i riflettori della ribalta il buonismo si spreca. Peccato che, una volta spentisi i riflettori, tutto il buonismo manifestato nella rappresentazione di “routine” venga dimenticato nel tugurio assieme ai carcerati…
Quando c’è da innalzare la propria immagine veniamo colti da impulsi arcani per metterci in mostra: così frugando nell’archivio dell’anima, tiriamo fuori quel che riteniamo essere il meglio del nostro repertorio e con orgoglio lo esibiamo.
In questo modo il quadro che dipingiamo e mostriamo come nostro vero ritratto sarà solenne come vuole la tradizione: questo stile ci è del tutto naturale.
Non è per niente facile sopravvivere e ancor meno ri-emergere dalla melmosa fanghiglia che come sabbia mobile ci risucchia verso il fondo...
Sorretto da spirito faustiano – che fa di me un temerario alchimista e fautore del liberalismo – continuo a seguire la mia chimera: ‘Nel disonore in cui mi sono trovato, dico che nessuno è degno di disprezzo, se prima non disprezza se stesso. L’opinione degli altri non può cambiarmi.
Un caro saluto a tutti “gli ampi orizzonti”

12/12/08
Un abbraccio Salvatore
P.S. Buone feste

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Un saluto a tutte/i, ricambio gli auguri [...]
In riferimento alla settimana dal 15 al 21 c.m. vi è stata la piena adesione dei compagni ergastolani, circa 65-70, a cui si sono aggiunti altri compagni, me compreso, in segno di solidarietà.
Le modalità con cui è stato fatto lo sciopero si riferiscono al rifiuto del vitto dell’amministrazione, con alcuni che hanno digiunato per 2 giorni. La protesta, per evitare strumentalizzazioni, è stata annunciata alle autorità carcerarie tramite singola domandina. Ogni detenuto ha scritto la propria.
Ritengo sia andato molto bene. Si! Vi è stata più partecipazione, e soprattutto organizzazione, dello scorso anno.
Riferendoci alla situazione dei caloriferi e acqua calda, la condizione attuale è migliorata, nel senso che l’acqua calda da 10 gg è tornata, i caloriferi invece sono attualmente spenti, per meglio dire, da quando è iniziato l’inverno non sono mai stati accesi. Lo scorso anno avevamo i caloriferi funzionanti, ma l’acqua sempre fredda, difatti in doccia si portava acqua calda nei secchi.
Vi è da specificare che il problema del riscaldamento riguarda un’intera ala della prigione, circa 200 compagni.
La nostra sezione, I reparto, III°piano, sezione B alta sicurezza, per tale problema ha scioperato per 5 gg cui è seguito un incontro col commissario dell’istituto.
Ha riferito che si stanno adoperando per ovviare al “guasto” ma ritengo che non risolveranno la situazione per tutto l’inverno. Come palliativo hanno posizionato due stufette nel corridoio della sezione.
Chi può, compra più bombolette e usa i fornellini da camping per riscaldare l’ambiente, chi non può…
Gli altri inverni non c’è mai stata acqua calda se non come un miraggio, andava e veniva.
Il problema sussiste da anni. [...]

dicembre 2008
Un saluto a tutte/i da Claudio

http://www.autprol.org/