09/03/2009: Saronno: Nuova occupazione, rinasce il TeLOS


Oggi a Saronno, dopo due mesi dallo sgombero dello spazio di via Concordia, rinasce il TeLOS con una nuova occupazione. Questa sera dalle 21:30 sound per tutti i gusti, vieni a trovarci e festeggiare assieme a noi.
Ci organizziamo per dormire, porta sacco a pelo e materasso. Qui sotto il comunicato dell'occupazione. Ricordiamo che il 14 a Saronno ci sarà un corteo per gli spazi occupati, qui la locandina: http://collafenice.wordpress.com/2009/02/27/143-per-il-telos-e-gli-spazi-occupati
AUDIOCRONACA DELL'OCCUPAZIONE: http://radiocane.noblogs.org/post/2009/03/08/audiocronaca-occupazione-saronno
SABATO PROSSIMO CORTEO: http://resist.noblogs.org/post/2009/03/14/14-03-corteo-per-il-telos-e-gli-spazi-occupati
AGGIORNAMENTI: http://collafenice.wordpress.com

COMUNICATO: SPAZIO ABBANDONATOSPAZIO OCCUPATO!
L’8 marzo rinasce il TeLOS in un altro stabile abbandonato saronnese, in linea di continuità con la vecchia occupazione di via Concordia, e quella ancora precedente di via Galli; nonostante questi spazi siano stati sgomberati dalla nostra presenza (per essere entrambi ancora lasciati all’abbandono…), le forze di polizia e i politicanti saronnesi non possono di certo riuscire a disfarsi della nostra voglia di libertà, di autogestione, della necessità di liberarci da tutto ciò che a Saronno e nell’intera società ci opprime fino a farci mancare il respiro.
La necessità di vivere quotidianamente situazioni positive e autentiche, senza paura di ipocrisie, senza timore di dover sottostare a qualcuno, approfondendo la conoscenza con noi stessi e con gli altri è per noi di vitale importanza. Il valore di uno spazio occupato e autogestito sta proprio nel ridare la possibilità alle nostre individualità di crescere e autodeterminarsi senza più limiti, seguendo ognuno le proprie naturali inclinazioni, lontani dagli sguardi indesiderati e dal controllo asfissiante di autorità e benpensanti. Uno stabile abbandonato, come tanti ce ne sono, rifiuto di un sistema economico e culturale che valorizza più la proprietà rispetto alle persone, più il profitto che la vita, più la crescita economica che la felicità, è il posto giusto dal quale ripartire per riprenderci finalmente le nostre vite. Creare momenti di socialità costruttiva tra di noi per aprirsi al territorio e alle persone, è un passaggio fondamentale per la riappropriazione degli spazi e dei tempi della vita, in un’ottica di liberazione individuale e collettiva.
Ciò che ci muove è come sempre il rifiuto dell’esistente, di questa realtà così snaturata che ci ha resi automi in un mondo per sole macchine, strumenti silenziosi e sottomessi dal Capitale, sudditi schizofrenici ed alienati dello Stato, amico dei banchieri e schiavo dell’economia. Abbiamo voglia di metterci in gioco, sperimentando sulla nostra pelle cosa vuol dire realmente essere vivi, vogliamo provare emozioni vere, creando qualcosa di diverso, probabilmente fastidioso per qualcuno, ma che sicuramente renderà piena la nostra esistenza, finalmente degna di essere vissuta.
A Saronno sembra che a breve sarà inaugurato un “centro per i giovani”, presunta risposta alla mancanza di spazi di aggregazione giovanile. E’ chiaro che noi rifiutiamo fermamente questo contentino che, servito dall’alto dalla misericordia dei politicanti di turno, ha come unico scopo quello di incanalare le pulsioni libertarie di noi ragazzi, per trasformarle in comportamenti accettabili ed accettati, controllabili e controllati. La completa mancanza di autogestione, lo stretto rapporto che gli operatori del centro hanno con l’amministrazione, la stessa presenza di educatori adulti che mediano, dirigono e controllano, insegnando loro che alternativa non ci può e non ci deve essere, ci fanno prendere le distanze da questo progetto. I nostri metodi, partecipazione dal basso, autogestione, libera espressione delle soggettività, non possono andare a braccetto con servizi che sono fatti con la stessa pasta di carceri, caserme e ospedali psichiatrici: il loro fine è infatti lo stesso, quello di formare cittadini obbedienti, capaci di inserirsi diligentemente nel sistema, di formarne un piccolo ingranaggio, strumenti e mezzi di sopraffazione, violenza e mantenimento dello status quo.
Invitiamo tutti quelli che credono nell’autogestione come alternativa reale e concreta, nella riappropriazione diretta delle nostre vite e della nostra città, a partecipare attivamente per la crescita di questo percorso, per la nostra sopravvivenza, per la costruzione di una realtà altra, capace di portare conflitto all’interno di una società pacificata ed addormentata dalle sirene del consumismo e dai media, oramai veri e proprio strumenti di controllo e rimbambimento mentale.
Il TeLOS esiste finché noi esisteremo!
Il TeLOS si trova in via Milano 17, angolo via Varese.

da informa-azione.info

http://www.autprol.org/