30/03/2008: Firenze: Ancora Repressione contro gli Studenti in Lotta


18 Marzo, Firenze: ancora provocazioni della Digos contro gli studenti al corteo di stamattina per lo sciopero della scuola: dopo aver praticamente tenuto "accerchiato" lo Spezzone Autorganizzato studentesco per tutto il corteo, all'arrivo in piazza Santa Croce, 3 persone sono state fermate ed identificate mentre erano ancora in piazza, tra spintoni e prepotenze varie. Altre piccole provocazioni (come roba strappata di mano agli studenti) erano già state fatte durante il corteo.
Di fronte ad un atteggiamento simile di accanimento, che arriva proprio dopo diverse denunce per alcuni recenti cortei studenteschi, gli studenti rimasti in piazza hanno deciso di dare immediatamente una risposta ripartendo in corteo spontaneo ed urlando slogan contro la repressione, per disperdersi in Piazza Brunelleschi.

ANCORA DENUNCE CONTRO GLI STUDENTI IN LOTTA
Venerdì 6 marzo, tre studenti, camminando per il centro di Firenze, si imbattevano nella pomposa celebrazione dei 150 anni de “La Nazione”. A rendere i propri onori al giornale, storico portavoce della dis-informazione oltre che delle campagne razziste e reazione di regime, non potevano mancare le alte rappresentanze istituzionali, dal ministro Brunetta al presidente Napolitano, passando per il presidente della Provincia e candidato sindaco per il PD a Firenze Renzi.
Di fronte alla pacchiana sfilata di sfarzose auto blu, i tre studenti hanno urlato ironicamente “c'è crisi, he? ... Vergogna!”, manifestando il proprio disprezzo per una tale e provocatoria ostentazione di lusso da parte delle stesse persone che ogni giorno ci chiedono sacrifici in nome della famosa “crisi”.
Nel giro di 30 secondi, la Digos presente sul posto si è scagliata contro i tre e li ha trascinati con la forza nel vicino palazzo della Regione, per poi trasferirli in questura. Durante il lungo fermo, gli è stato impedito di chiamare il proprio avvocato, mentre gli è stata obbligata una “visita” alla Scientifica, dove sono state prelevate impronte e scattate foto segnaletiche, nonostante fossero tutti muniti di documento d'identità.
Verranno tutti rilasciati più di due ore dopo, con una denuncia per “Vilipendio all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica” (278 c.p.), punibile con pena da 1 a 5 anni di carcere.
Dagli sviluppi del fermo in questura, e dall'atteggiamento stesso della Digos, è stato chiaro fin da subito quanto questo avesse ben poco a che fare con l'irrilevanza del fatto contestato, ma rispondesse ad una strategia intimidatoria di accanimento contro chi continua a portare avanti le lotte all'interno delle scuole.
Una volta in questura, infatti, i fermati sono stati messi a conoscenza di altre due denunce a loro carico per fatti relativi a due recenti cortei studenteschi.
Chiaro è come, tramite denunce, segnalazioni e minacce contro studenti più attivi nella stagione di lotte inaugurata dalle occupazione dell'ottobre scorso, si voglia così andare a colpire l'intero movimento. Un movimento che, a Firenze come altrove, superando alcuni limiti storici e sviluppando contenuti e pratiche radicali, è tornato a far paura ai palazzi del potere, rifiutando sempre elemosine e compromessi.
Come già successo per le sospensioni alle studentesse del liceo Michelangiolo, colpevoli di aver partecipato all'occupazione del 10 ottobre al termine di un corteo, ancora una volta le istituzioni hanno aspettato che le acque si calmassero, con il riflusso del movimento, per poter poi presentare “il conto” agli studenti, nella speranza di riuscire a portare avanti i propri disegni repressivi in tranquillità.
Sta a noi studenti dimostrare che non saranno delle denunce a fermare il movimento nato dalle occupazioni di ottobre, rispondendo fin da subito con il rilancio sempre maggiore della lotta e della solidarietà.

Alcuni Studenti Medi
Firenze. Marzo 2008.

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