24/04/2009: Aggiornamenti sulla lotta dei rifugiati a Milano


Contro le deportazioni: incontro alle ore 18,30 in zona Tortona (angolo via Forcella).
Milano, giovedì 23 aprile.
Alle ore 13,30, nei giardini pubblici di Porta Venezia un forte spiegamento di forze di polizia, carabinieri, guardia di finanza (con il supporto della polizia locale) ha circondato un centinaio di profughi che ieri sera avevano deciso di trascorrere la notte insieme nei giardini, per evitare di essere divisi nei dormitori dei preti.
I profughi sono stati caricati sui pulman delle forze dell’ordine e trasferiti (sembra) nella caserma di Quarto Oggiaro.
L’operazione è avvenuta nell’indifferenza dei bravi cittadini che a quell’ora passeggiavano nel parco.
Gli antirazzisti presenti hanno deciso di incontrarsi alle ore 18,30 in zona Tortona (angolo via Forcella).

comitatoantirazzista@inventati.org

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Giovedì 23 aprile

Ore 22.00
Partono diversi pullman dalla questura con destinazione viale Isonzo in cui si trova il dormitorio che ospiterà gli uomini, San Martini per le donne e viale Ortles dove invece, troveranno accoglienza le due famiglie con i bambini.

Ore 21.00
A tutti i rifugiati viene consegnato un foglio dalla questura in cui è riportato dove e a che ora sono stati prelevati, stamattina in p.ta Venezia, e che sono stati trasporati in questura per consentire, per l'ennesima volta in pochi giorni, che venissero effettuate le identificazione con foto e impronte digitali.
A sei di loro è stato, inoltre, rilasciato un verbale di inizio indagini per i fatti accaduti in questi giorni con la nomina dell'avvocato d'ufficio.

Ore 20.00
I rifugiati hanno accettato la proposta del comune di Milano per "un periodo di prova" di 15 giorni entro il quale verificheranno se le condizioni sono realmente rispettate e se risulta effettivamente un accordo dignitoso.

Ore 19.00
E' in corso un presidio in solidarietà ai rifugiati politici, davanti all'ingresso del salone del mobile in via Forcella angolo via Tortona.
Sono presenti una cinquantina di pesone con volantini e foto dei fatti accaduti nei giorni scorsi.

Ore 18.00
Il comune ha accettato di incontrarli collettivamente e ha fatto la prima proposta:
hanno deciso di applicare la legge che prevede il programma di SPRAR ovvero posti letto nei dormitori per otto mesi, separando però gli uomini dalle donne, paltoichè nella città di Milano non sono previsti dormitori familiari. Inoltre dovrebbe far iniziare dei corsi di italiano e corsi di inserimento lavorativo e assistere i rifugiati fino al termine di questo programma. Non è una vittoria, è semplicemente l'applicazione di una legge nazionale piena di buchi ed evidentemente poco predisposta alla reale integrazione sociale e al rispetto e alla garanzia dei diritti umani, che però la giunta di Milano troppo spesso evita di applicare.
Le riflessioni che nascono spontanee sono come è possibile che il comune di Milano, inizi ad attivare i percorsi di accoglienza solo dopo giorni e giorni di lotta da parte dei rifugiati? Come è possibile che l'Unione Europea stanzi milioni di euro per garantire questi diritti ai rifugiati e vengano spesi solo nel momento dell'emergenze e non con programmi continuativi?
I rifugiati hanno dovuto occupare un residence per quattro giorni essere sgomberati e caricati violentemente martedì per tutto il giorno, fare una manifestazione nel centro della città, dormire per due sere in mezzo alla strada ed essere deportati stamattina negli uffici della questura, con un'azione aggressiva e di intimidazione.
Hanno chiesto a gran voce per quasi una settimana che venissero rispettati i loro diritti, diritti di vita, di un'esistenza dignitosa e le risposte che hanno ottenuto sono stati manganelli e autobus che sembravano più idonei per le bestie che per gli essere umani.
Milano non è la prima volta che si vede costretta ad affrontare questa situazione, ciclicamente si presenta il problema rifugiati: via Adda, via Lecco, lo scalo di P.ta Romana... perchè l'amministrazione cittadina continua da anni ormai a negare loro i diritti che sono stati stabiliti dalla convenzione di Ginevra, e che il nostro paese dovrebbe rispettare.
L'amministrazione di Milano non ha potuto fare a meno di mostrare il proprio volto xenofobo, autoritario e sprezzante dei più elementari diritti umani, celandosi dietro lo spauracchio dell'ordine pubblico: qual'è infatti la sicurezza di chi lascia che centinaia di uomini, donne e persino bambini restino per giorni in uno stabile senza cibo, acqua ed elettricità, per poi sgomberarle a colpi di manganello? E' forse sicurezza quella di chi sa solo rispondere con la violenza, l'arroganza e il razzismo a chi chiede semplicemente che sia rispettato il proprio diritto alla vita, alla salute e alla casa?
L'unica sicurezza sono i diritti per tutti, piu' sicuro sarebbe non essere appesi al filo della precarieta', vivere in citta' in cui il razzismo non rinchiuda persone nei Lager come quello di via Corelli e non uccida ragazze e ragazzi come Abba.

Ore 17.00
Ai rifugiati viene proposto un incontro a livello individuale con la responsabile del comune, per trovare delle possibili soluzioni.
I rifugiati rispondono che essendo una comunità vogliono che l'incontro sia collettivo. Inoltre la loro richiesta è che gli venga rilasciata la Carta Viaggio con durata di tre mesi, un permesso per potersi spostare in altri paesi, affinchè possano lasciare l'Italia per trovare un lavoro in un'altra nazione e tramutare il loro permesso di soggiorno per rifugiati politici in Italia in un permesso di soggiorno per lavoro in un altro paese.

Ore 16.00
Proseguono le identificazioni negli uffici del commissariato di Quarto Oggiaro. Su richiesta dei rifugiati è stata fatta partecipare anche una delegazione composta da quanti nella società civile, in questi giorni hanno appoggiato la loro lotta.

Ore 14.00
E' partito il primo pullman scortato da due camionette della polizia con a bordo alcuni rifugiati diretto in questura, dove verrà effettuato un nuovo terminale. Chiaramente è l'ennesima provocazione da parte della questura e della giunta Moratti per portare allo sfinimento i migranti e far chiudere la vertenza politica da loro aperta negli ultimi giorni.

Ore 13.00
I rifugiati sono ancora circondati da polizia, finanzieri e carabinieri.
Ascolta la corrispondenza

Ore 12.00
Polizia, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa hanno circondato il gruppo di rifugiati ai giardini di Porta Venezia. Secondo le forze dell'ordine il censimento di Domenica 19 Aprile non è bastato a riconoscere i migranti per questo oggi sono determinati a portarli in questura per ulteriori accertamenti. In questo momento è arrivato anche il delgato dell'UNHCR in difesa dei rifugiati.

da www.cantiere.org

http://www.autprol.org/