19/05/2009: COMUNICATO DAL CARCERE DI SULMONA


Cari compagni,
vi scriviamo per farvi sapere l’attuale stato della nostra detenzione. In questi giorni si sono susseguite molte scosse di terremoto, che hanno provocato, nei paesi limitrofi al carcere centinaia di morti, migliaia di feriti e di case distrutte. Vista la distanza dall’epicentro del sisma, il carcere di Sulmona ha subito lesioni ma non crolli. Si sono aperte delle crepe e altre incrinature in alcune celle e in alcuni muri dei passeggi. Le due odiose opzioni che ci hanno presentato i nostri aguzzini sono: o rimanere in cella chiusi, sperando che la nostra gabbia non ci crolli in testa e diventi una trappola per topi, oppure rimanere al passeggio, esposti all’intemperie con solo una coperta per proteggersi dal freddo. Allo stesso tempo per le dimensioni dei passeggi, se ci fossero dei crolli, le mura circostanti ci investirebbero ugualmente. Facciamo presente inoltre che ci sono molti detenuti ultra sessantenni, molti che soffrono di varie patologie e risentono moltissimo dell’attuale situazione. Esponiamo a voi questa situazione per informarvi sul trattamento che riceviamo, ma non perchè chiediamo diritti, umanità o pietà ai nostri aguzzini. Ad ogni occasione lo stato non si preoccupa di perdere la maschera e di mostrarsi come un sadico boia. Invitiamo chiunque a mostrare il proprio disappunto nei modi che ritiene più opportuni.

Alcuni detenuti del carcere di Sulmona

da "La Bella" n.17

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