22/06/2009: Solidarietà agli arrestati del 10 Giugno


Mercoledì 10 Giugno dai PM Pietro Saviotti e Erminio Amelio della procura di Roma è partita una nuova inchiesta che ha portato all’arresto 6 compagni (uno ai domiciliari), a diverse perquisizioni in tutta Italia e ad oggi gli indagati risultano essere circa 15. Anche a Spezia è stata effettuata una perquisizione ad una compagna che appartiene a questo collettivo e a Genova sono stati arrestati 2 compagni, Gianfranco e Massimo, mentre gli altri tre compagni, Luigi, Bruno, Beniamino, sono stati arrestati nel resto d’Italia..
La stampa, con la complicità dei sindacati, e dei i partiti non si sono fatti sfuggire l’occasione per emettere una sentenza di condanna preventiva, gridando al mostro, al terrorista dando già loro una interpretazione agli arresti, fornendo già tutti gli elementi di accusa, insomma il pacchetto pronto.
E allora fantomatiche schede telefoniche diventano elementi di prova schiaccianti per imprigionare un compagno, telefonate di lavoro diventano il motivo scatenante dell’operazione, partecipazioni a presentazioni di libri diventano aggravanti, le amicizie, gli affetti, la vita privata ed i rapporti personali diventano elementi che accertano la pericolosità e vengono trasformati in articoli di codice penale.
Tutto è passato al vaglio, tutto diviene penale e perseguibile...
E spunta inesorabile come sempre, l’accusa di associazione sovversiva, il 270 bis, grimaldello, ormai usato da anni per perseguire in modo preventivo chi lotta concretamente contro questo sistema, chi possiede ancora una coscienza critica e chi ancora crede che attraverso la solidarietà, la pratica politica, ed il conflitto sociale, questo sistema possa essere abbattuto e chi non si riconosce in una società in cui ogni sopruso è normalizzato e accettato, nella più buia obbedienza.
Ma chi è il vero terrorista?
Per noi terroristi sono i padroni che ammazzano 4 operai al giorno, le aziende e le multinazionali che saccheggiano il territorio, e che uccidono intere popolazioni per poterne sfruttare le risorse, lo stato che con le continue guerre esterne ammazza, stupra e devasta per recuperare credibilità politica internazionale e rientrare all’interno del gioco delle spartizioni, e con la guerra interna collabora all’uccisione di immigrati, alla creazione di un sistema sempre più impoverito e di marginalità, i grandi della terra che decidono della nostra vita.
La repressione, gli arresti, e le inchieste servono per isolare, escludere, i compagni e le compagne le loro lotte e le loro idee, instaurare un clima di terrore, questa volta sì, e soffocare ogni seppur flebile tentativo di opposizione, e impedire che si crei una forza realmente capace di agire e reagire. Del resto le condizioni sociali, politiche ed economiche di questo paese sono destinate a peggiorare, sempre più spesso la vita diviene insopportabile e migliaia sono coloro che ormai si rendono in quale mondo stiamo vivendo e quello che sta accedendo all’Aquila ne è un esempio (divieto agli esterni di entrare nei campi, coprifuoco, divieto per quanti vivono nelle tendopoli di incontrarsi in più di cinque e una totale militarizzazione del territorio) ....e se decidessero di organizzarsi?
E la condanna dei compagni arrestati il 12 febbraio del 2007, avvenuta tre giorni dopo questi arresti, è indicativa del clima che si sta consumando in questo periodo, condanna preventiva per 14 compagni che da anni lottavano a Padova, Milano, Torino e Venezia nelle fabbriche a fianco dei lavoratori e contro l’imperialismo. E che per questo dovranno scontare 110 anni di carcere a Siano (Catanzaro) a più di mille chilometri di distanza dai loro affetti e dai loro compagni.
Se isolamento, differenziazione e deportazione è la ricetta che lo Stato sta applicando sempre più in modo preventivo per chi non si arrende, la solidarietà che è un’arma che nessuno ci potrà togliere e ci rende uniti al di là dei percorsi politici, la vicinanza e la continuazione delle lotte devono essere la nostra risposta, perchè anche così si può inceppare questo meccanismo.
Per quanto ci riguarda, estranei ed indifferenti ai concetti di innocenza e colpevolezza, esprimiamo piena solidarietà ai compagni, che in questi giorni sono rimasti impigliati nelle sempre più strette maglie della repressione e ai compagni e alla compagna arrestati il 12 Febbraio del 2007.

Solidarietà a tutti rivoluzionari e a tutte le rivoluzionarie
Libertà per tutti e tutte le prigioniere

Rete contro la Precarità, CSOA Rda May Day, Circolo Anarchico P. Binazzi

http://www.autprol.org/