09/07/2009: LA GESTIONE AFFARISTICA E REPRESSIVA DEL DOPOTERREMOTO ABRUZZESE: UNA RAGIONE IN PIÙ PER PROTESTARE CONTRO IL GOVERNO ED I POTENTI DELLA TERRA RIUNITI NEL G8


Chi, come noi della Campania, ha vissuto la catastrofe del terremoto, chi ha perso i suoi cari sotto le macerie di case cadute non tanto per la forza della natura ma perché qualcuno ha voluto fare più soldi risparmiando sui materiali, chi a distanza di 30 anni fa ancora i conti con i disastri sul territorio dovuti alla speculazione della ricostruzione, chi appena 15 giorni fa ha avuto l’ennesimo schiaffo vedendo assolvere dopo 30 anni alcuni dei responsabili di quella speculazione, non poteva che essere qui al vostro fianco a chiedere giustizia per i vostri 300 morti e per le migliaia che muoiono in Italia e nel mondo in queste catastrofi sempre meno naturali e sempre più frutto di chi sulla pelle della gente fa profitti.
Siamo con le popolazioni de L’Aquila e dell’Abruzzo che a distanza di 3 mesi da quella terribile notte non hanno nessuna certezza sul loro futuro, per dare forza alle vostre rivendicazioni, alla richiesta di una immediata ricostruzione, al diritto a vedere rivivere le vostre città, al diritto alla sicurezza, al lavoro, alla dignità.
Abbiamo imparato sulla nostra pelle cosa vuol dire vivere l’”emergenza”, abbiamo anche visto in cosa si trasforma questo meccanismo infernale. Lo abbiamo vissuto non solo con l’esperienza del terremoto ma anche nella cosiddetta emergenza rifiuti. Anche per noi queste emergenze hanno significato la militarizzazione di interi nostri territori, l’imposizione di controlli e divieti alla libera circolazione, alla libera espressione della rabbia, della protesta, di decidere indipendentemente ed autonomamente del nostro futuro e del nostro presente.
Tutto viene giustificato in nome della situazione eccezionale, in nome della tutela dei cosiddetti cittadini dal pericolo di soggetti estranei che, di volta in volta, cambiano nome: o sono gli sciacalli, o sono i camorristi o sono estremisti no global. In realtà si vuole impedire proprio ai cittadini che si dice di voler tutelare di dire la loro sul loro destino, di avere risposte, di avere diritti.
Abbiamo visto la deportazione dei nostri concittadini, anche per i napoletani era negli alberghi e nelle case del litorale, e abbiamo visto trasformare quell’area in quartieri degradati.
Abbiamo imparato come può essere devastante la ricostruzione e quelle che chiamano new town. Ce lo ricordano ogni giorno i quartieri degradati della periferia napoletana, senza servizi sociali, come Scampia, Monteruscello la cui costruzione ha arricchito frotte di speculatori ed ha permesso ai politici di continuare a fare clientele.
Infine, abbiamo imparato che anche in queste tragiche situazioni solo l’autorganizzazione dei terremotati, la loro volontà a non fare un passo indietro, la loro lotta, può garantire che venga realizzata subito la ricostruzione.
Le lotte che si svilupparono a Napoli ed in Irpinia, l’occupazione delle case sfitte, le mobilitazioni continue, permisero che si avviasse subito la ricostruzione ed, in qualche modo, limitarono che il mangia mangia generale si trasformasse in un vero e proprio sacco della città e del territorio.

Il decreto per la ricostruzione dell’Abruzzo contiene in sé tutte le premesse per far sì che ciò che si prepara per la vostra terra sarà anche peggio. Non solo ritardi, non solo vere e proprie espropriazioni, ma gli stessi miseri stanziamenti, che questo governo ha addirittura la faccia di legare a lotterie e gratta e vinci, andranno ai soliti noti, gli stessi che tante responsabilità hanno nel disastro abruzzese.
La giustizia ed i diritti sono cose che si ottengono lottando. Chi oggi vi riempie di promesse, chi invita alla pazienza e ad affidarvi alla Protezione Civile, alle istituzioni locali e nazionali, vuole che attendiate passivi il vostro destino.
La stessa ignobile operazione di spostare il G8 a L’Aquila fatta passare per una grande occasione per il rilancio della città, si sta rivelando per quello che è: uno spreco incredibile di denaro per accogliere i grandi del mondo mentre la ricostruzione è ancora al palo ma che, strumentalizzando il vostro dolore, deve servire ad impedire la mobilitazione dei movimenti che da sempre si oppongono ai signori del G8 che con le loro politiche vogliono scaricare i costi della crisi sulle fasce più deboli della società.
Sono questi signori, servi delle grandi multinazionali e delle banche, gli unici responsabili della chiusura di stabilimenti e dei milioni di disoccupati in tutto il mondo. Sono sempre loro che mentre spendono miliardi di euro per le spese militari, per le aggressioni all’Afganistan, all’Iraq, e per salvare aziende e banche, negano il reddito a chi è senza lavoro e mettono gli spiccioli in caso di disastri (oltre a L’Aquila vi dice niente New Orleans o lo tsunami?).
Questo spiega l’accanimento e la campagna allarmistica fatta dal governo, dalle opposizioni ma anche da alcuni soggetti presenti nei comitati dei terremotati, contro l’arrivo di quelli che chiamano no global e che non sono altro che giovani, precari, lavoratori, studenti che lottano sui loro territori contro le politiche dei potenti signori della terra. In realtà non si vuole che il G8 diventi un momento di contestazione in cui le popolazioni dell’Abruzzo insieme ad altri facciano sentire la loro rabbia per la situazione che vivono. Non si vuole cioè che il mondo intero veda che l’Abruzzo non è il campeggio delle vacanze come vorrebbe far credere Berlusconi sui mass-media.

Il giorno 10 saremo a Paganica a contestare le politiche di questo governo e dei potenti. Chiediamo alla popolazione abruzzese di essere con noi a manifestare il loro dissenso contro i responsabili della crisi e dei disastri annunciati e chiedere la ricostruzione dell’Abruzzo e di un altro mondo possibile.

ReteCampana NOG8 in solidarietà con le popolazioni dell’Abruzzo

(Testo di volantino che sarà distribuito oggi alla fiaccolata della Memoria a L'Aquila da parte degli attivisti della rete Campana No G8 in solidarietà con le popolazioni dell'Abruzzo in preparazione della manifestazione del 10 luglio contro il vertice del G8)

retecampananog8@gmail.com

http://www.autprol.org/