04/09/2009: Lettera dal carcere di Spoleto


Lettera aperta ad una cittadina onesta
Olga, sul mio articolo per la morte in carcere dell’ergastolano Khalid di 79 anni, mi scrive:
- Però anche tu non sei onesto se ricordi di Khalid solo il suo ruolo di combattente per la Palestina e non per il terrorismo che usò…
Olga, credo che sia io che tu, se fossimo nati in un campo profughi, avremmo avuto delle buone probabilità di diventare dei terroristi.
Comunque anche i partigiani italiani che lottavano contro gli invasori tedeschi erano considerati dei terroristi.
Olga tu non conosci il lato oscuro del “bene”.
Non sai quanto male nasconde il “bene”.
E forse non sai neppure quanto bene c’è nel “male”.

Mi scrive pure:
- Aiutaci con la tua riflessione a capire come si può liberare il nostro paese dalla criminalità organizzata…
Semplice, anche se difficile, prima bisogna liberarsi dalla mafia mediatica, politica, religiosa, finanziaria, intellettuale, imprenditoriale e poi per ultimo ci possiamo liberare dalla mafia che spara, dei quattro scemi che si fanno usare come carne da cannone dal potere perché alla fine vengono tutti ammazzati o condannati all’ergastolo.
I colletti bianchi non sono solo criminali, sono molto di più, sono criminali disonesti, cattivi, furbi e malvagi più di tutti gli altri criminali perché usano la legge, il potere, la cultura, l’intelligenza e il bene per fare il male.
E di questi mafiosi “perbene”, credimi, non ne ho mai trovato uno in carcere.
La mafia è molto diversa da quella che senti parlare nei salotti televisivi. Non sai quanta ingiustizia in nome della giustizia si fa in carcere.
In prigione c’è più ingiustizia di qualsiasi altro luogo.
Per questo io sarò sempre dalla parte dei cattivi, dalla parte di Khalid.
Le persone per bene mi hanno sempre riempito di botte e di legnate da quando sono nato, per prime le suore e poi i preti e per ultimo lo Stato.
Sempre le persone per bene, a sedici anni mi hanno legato ad un letto di contenzione e a 54 anni mi dicono che la mia pena non finirà mai.
Spesso l’umanità dei “criminali onesti” è molto più profonda delle persone perbene ma disoneste.
Solo i “terroristi” e i “criminali onesti” mi hanno dato amore, amicizia e giustizia per questo io, Olga, sto con i cattivi.
Rimarrò sempre cattivo fin quando vedrò che le persone perbene sono più disoneste di me.
Se cambia lo Stato, se cambiate voi, se cambiamo insieme forse cambierò anch’io.
Olga il potere della giustizia è il perdono, senza il perdono la pena è solo una crudele atroce vendetta sociale.
Per questi “sto” con i “terroristi sociali” e non con i terroristi di Stato.

Carmelo Musumeci, luglio 2009

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