26/09/2009: NOI NON PIANGIAMO I SOLDATI CADUTI PER UNA GUERRA DI RAPINA IMPERIALISTA


Per cosa sono morti i soldati italiani? Questa è la prima domanda che dobbiamo porci, al di là della retorica che in questi momenti sommergerà l’Italia e che cercherà di nascondere i veri motivi perché questi soldati con le armi più sofisticate erano in questo Afganistan. I politici, i pennivendoli del regime, i sindacati confederali, vi racconteranno parecchie bugie. Diranno in sostanza che i “nostri” soldati sono lì per aiutare le popolazioni (in sostanza quasi dei missionari), per combattere il “terrorismo”e per la “pace”.
Quello che nascondono è che i soldati italiani sono in Afghanistan (come negli altri paesi) per gli interessi politici dell’imperialismo italiano in alleanza con quello USA.
Per tale motivo partecipano nei vari teatri di guerra alle più orrende carneficine, non distinguendo gli obiettivi civili da quelli militari, mietendo numerose vittime anche e soprattutto tra ragazzi/e di giovane età che hanno la sola colpa di vivere in questi paesi. I militari sono lì per la volontà da parte del “proprio” paese imperialista il quale e in quell’area per dominare e spartire il bottino dei profitti insieme agli altri predoni imperialisti.
I lavoratori non hanno nulla in comune con queste borghesie predatrici e hanno tutto l’interesse ad opporsi alla partecipazione italiana alla guerra che si sta combattendo in Afganistan.
Per questo, il primo obiettivo urgente è quello di opporsi a tutte le guerre e, come denunciamo da tempo, per evitare altri lutti alle famiglie italiane e alle popolazioni afgane, lottare per l’immediato ritiro delle truppe italiane in Afganistan e negli altri paesi nei quali sono presenti.
Nessuna partecipazione a lutti patriottici o a mobilitazioni per cause volute dalla borghesia italiana, così come viene chiesto dai sindacati tricolori anche nel nostro Ente.

Lavoratori e delegati sindacali dello Slai Cobas della Regione Lombardia
Milano, 17 settembre 2009

http://www.autprol.org/