20/10/2009: Indiano muore in un carcere d’espulsione a Vienna


Un profugo indiano di 20 anni è morto lunedì (14 settembre) nel carcere d’espulsione di Vienna dopo uno sciopero della fame prolungato. La polizia responsabile del carcere, ha dichiarato che, per il momento, non è stata riscontrata dalle “attuali perizie mediche” una chiara connessione fra lo sciopero della fame e la morte. Il giovane, di nome Gaganpreet Singh K., è stato colpito da malore verso le 7,15 del mattino. I prigionieri che erano con lui hanno immediatamente dato l'allarme. I tentativi di rianimazione non hanno avuto successo. Appena un'ora dopo la polizia ha dato l'annuncio ufficiale della morte. Secondo la polizia il giovane immigrato era entrato illegalmente in Austria nel 2006 e aveva poi chiesto asilo. L'istanza era stata respinta nel 2009 e collegata all'espulsione. Venne perciò ordinata la sua cattura. All'inizio di agosto finisce nelle mani della polizia in seguito ad un incidente stradale. Viene condotto di conseguenza al "domicilio coatto" (Schubhaft), come in Austria viene chiamato dallo stato il carcere d'espulsione.
Funzionari del ministero della giustizia hanno dichiarato all'agenzia di stampa APA che Singh domenica scorsa era stato trovato in buone condizioni di salute...
Ne abbiamo abbastanza di questo cinismo, le Schubhaft e le espulsioni sono parte di un sistema razzista. A questa logica appartengono anche altri controlli quali quelli nella metropolitana, oppure la politica razzista del mercato del lavoro, l'illegalità, lo sfruttamento e le università dominate dai bianchi - come anche i fili spinati alti diversi metri tirati sui confini. Il razzismo struttura la società e deve essere combattuto su tutti i piani.
La resistenza nei Schubhaft ha bisogno della nostra solidarietà!
Secondo la ministra degli interni Maria Fekter attualmente un terzo delle persone chiuse in Schubhaft è in sciopero della fame. Tuttavia la ministra, come la coalizione del governo di cui è parte, da anni ignora la critica alla prassi razzista e alle sue conseguenze mortali. Prassi che, invece, viene acutizzata sempre di più.
Per noi è importante non veder separate le espulsioni dal pensiero nazionalista, sessista, dalla valorizzazione capitalistica, dal razzismo e dagli altri rapporti d'oppressione.

Libertà di movimento per tutti - ovunque!
L'espulsione è tortura, l'espulsione è assassinio!
La migrazione non ha bisogno di nessuna giustificazione!
No Border, No Nation!
http://entdinglichung.wordpress.com/

Grecia: Per la chiusura del carcere d’espulsione di Pagani
http://de.indymedia.org/2009/09/260506.shtml

Espulsione verso la Siria dopo 7 anni
http://de.indymedia.org/2009/09/259857.shtml

da de.indymedia.org/2009/09/260988.shtml
no border, 15 settembre 2009-09-18

http://www.autprol.org/