11/11/2009: IL “NO” DEI LAVORATORI FORD. CRISI O NON CRISI, GLI OPERAI SONO STANCHI


I lavoratori della Ford hanno respinto il contratto concordato tra il gruppo e il sindacato UAW (United Auto Workers). I NO sono stati mediamente il 75%, con punte del 90% in alcuni reparti, nonostante minacce e intimidazioni da parte di Ford, dei sindacati e dei media.
Il NO esprime la crescente resistenza della classe operaia USA, pronta a difendere posto e condizioni di lavoro, è anche un voto di sfiducia verso UAW.
Nel settore auto USA, in tre decenni, sono stati tagliati 750.000 posti di lavoro, 130.000 nella sola Ford.
È la prima volta dal 1982 che viene respinto un contratto nazionale, e la prima presso Ford dal 1976.
Il contratto respinto dai salariati Ford è modellato sulle restrizioni imposte a GM e Chrysler dalla task force per l’auto di Obama, che doveva preannunziare un attacco più ampio a salari e condizioni di lavoro e di vita di tutti gli operai, e che è già in corso.
La crisi economica è servita a distruggere le illusioni nel sistema capitalistico e nelle organizzazioni politiche e sindacali che difendono sistema.
La battaglia non è terminata. La UAW sta discutendo con la Ford come imporre le richieste aziendali. Nella fabbrica di Sterling (Michigan), circola una petizione che chiede una nuova votazione sul contratto, per evitare il minacciato il trasferimento della produzione. Minacce su delocalizzazioni, tagli occupazionali e chiusure verranno ripetute, per imporre restrizioni sui regolamenti di lavoro e produttività, contrapponendo i lavoratori americani contro quelli canadesi, etc.
- UAW è un sindacato solo di nome, di fatto un grande azionista dei Tre Grandi dell’auto. I finanziamenti di UAW e gli stipendi dei suoi direttivi dipendono dalla capacità dell’industria automobilistica di raggiungere maggiori profitti, tagliando posti di lavoro e salari, aumentando lo sfruttamento dei lavoratori.
UAW cerca di promuovere l’idea che i salariati USA possono difendere i propri interessi aumentando la competitività delle “loro” aziende e opponendosi alle lotte dei salariati in Messico, Canada, Europa ed Asia.

World Socialist Web Site (www.wsws.org) 2.11.09
Published by the International Committee of the Fourth International (ICFI)

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