14/04/2003: antifascismo proletario


Dopo un anno di mobilitazioni legate ai conflitti operai e al movimento contro la guerra, i fascisti tornano a colpire con azioni, provocazioni, un po’ in tutta l’Italia, spostando inevitabilmente l’attenzione sul pericolo del neo-fascismo. Ci sono stati assalti dentro Centri Sociali, pestaggi organizzati, sempre armati di coltelli e protetti dalla polizia. La destra in Italia utilizza i neofascisti come mossa di disturbo, in molti casi per sopperire al lavoro che non può fare la polizia. L’attività dei fascisti serve per contenere le capacità di sviluppo delle lotte e delle mobilitazioni sociali.
Muoversi per battere le destre al governo è un ipotesi fuorviante. Così come la sinistra è servita al padronato ora gli viene utile la destra. Dalle politiche di guerra (Kosovo) a quelle sociali (pacchetto Treu) la sinistra non si è distinta dall’attuale governo di destra. Così come la destra, la sinistra parlava di guerra per la democrazia, così come la destra promuove attualmente i benefici della precarietà la sinistra e il sindacato gestiva l’introduzione del lavoro interinale in Italia.
Paradossalmente uno dei peggiori prodotti dell’azione fascista diviene l’antifascismo di maniera, che permette nuovamente alla sinistra riformista di ridarsi una legittimità nello scontro di classe. Non più tardi qualche settimana fa, qui a Bologna, durante un corteo contro i neo-fascisti, la sinistra riformista ha invitato a rispettare i fascisti, chiamando provocatori i manifestanti che cercavano di spazzare via i fascisti dalle piazze. L’imbecillità di un simile comportamento ha una degna conclusione nei cazzotti che la sinistra si è presa qui nel quartiere Savena.
Per noi antifascismo vuol dire intensificare e dare maggior spazio all’autonomia proletaria che si sviluppa nelle lotte:
contro l’organizzazione del lavoro: contro i ritmi, la produttività e le qualifiche.
nella società: occupazioni di case, autoriduzioni.
critica allo stato e alle sue forme di controllo: carcere, psichiatria, morale
Se riusciremo a sviluppare maggiormente queste manifestazioni di classe, avremo colpito molto più efficacemente i fascisti che con una manifestazione con relativa sfilata. I fascisti vanno contrastati nell’attività quotidiana dentro i quartieri, dentro le fabbriche, nelle scuole e università, ogni spazio che noi perdiamo diviene un loro ambito d’intervento. Se il sindacato è ormai appendice del padrone viene difficile fermare lo sviluppo dei sindacati leghisti e fascisti in città, se le forze di sinistra continuano a lanciare proclami giustizialisti (più carceri e più polizia) è facile pensare a un rapido sviluppo della destra sociale, se nelle scuole si fa a gara di apoliticità e di qualunquismo gli atteggiamenti di destra saranno tollerati sempre di più.
Se esiste un problema immediato rispetto ai fascisti pensiamo lo si possa risolvere direttamente cacciandoli dai quartieri, utilizzando un po’ di fantasia proletaria…

Proletari nella metropoli
autprol@virgilio.it
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE KRUPSKAJA
tutti i giovedì in via del Verrocchio 12/N Bo dalle 21.30 (zona massarenti)
http://


http://www.autprol.org/