05/05/2003: Con Cuba contro l’imperialismo hasta siempre!


Le pesanti condanne ai dissidenti politici pro-USA e le condanne a morte di tre dirottatori a mano armata, hanno suscitato un coro di esecrazioni del governo cubano anche a livello locale.
L’input è quello di sempre: i grandi network internazionali controllati da multinazionali legate a doppio filo a Bush.Una campagna che ha l’intento di “preparare” il terreno fertile nell’”opinione pubblica” occidentale per demolire l’immagine del regime castrista al fine di giustificare una nuova massiccia aggressione.
Questo input è stato raccolto da un variegato e composito schieramento di partiti, giornali, organizzazioni, intellettuali e associazioni della “sinistra”, non solo istituzionale ma anche quella “sociale” come “socialisti- anarco-libertari. Tutti a puntare il dito contro il nuovo “cattivone” di turno, Fidel Castro, con le solite evocazioni che vanno dalla difesa dei “diritti umani” all’idealismo “antiautoritario”, buono per tutte le salse e da vendere un tanto al Kg.. Passi la sinistra istituzionale , che ormai ce ne ha fatte vedere di tutti i colori, ma quello che più c’indigna sono i così detti “libertari”, sempre così spietati con chiunque accetti le compatibilità con il sistema. Ad essi non li sfiora il dubbio che a volte sia meglio tacere – ovvero che spesso, il solo accettare l’agenda e il dibattito scelti da chi governa il mondo e l’informazione sia fare stupidamente il gioco del nemico e che rischiano di vedersi arruolati in questo coro della “dis-informazione strategica” che in nessun modo può essere utile al popolo cubano.
Noi non idealizziamo il socialismo cubano perché semplicemente la fase storica che si è aperta nel mondo, in America Latina e a Cuba non permette di costruire un percorso socialista autonomo e originale. La rivoluzione cubana è stata innanzitutto un processo di liberazione nazionale, in parte riuscito e in parte fallito, che fin dall’inizio ha dovuto subire l’assedio che dura da più di 40 anni da parte degli Stati Uniti : embargo, guerra batteriologica, 5 mila attentati terroristici con 3478 morti e 2099 feriti, ostracismo diplomatico….Come potrebbe una piccola isola di 10 milioni di abitanti costruire un sistema democratico e uno sviluppo socio-economico autonomo e indipendente con simili ingerenze. E perché mai Fidel dovrebbe consegnare l’isola “chiavi in mano” ai pescecani USA e alla mafia cubana di Miami ? Ci siamo forse dimenticati dell’esperienza di Allende in Cile ? A questo bisogna aggiungere una pesante eredità di 500 anni di colonialismo brutale, fondato sulla frusta , il razzismo e retaggi culturali che condizionano ancora tutta la società cubana, nonostante gli sforzi fatti dalla rivoluzione.
Mentre gli strateghi della “guerra preventiva” tracciano l’ordine del giorno, noi non dovremmo solo sederci come servi sciocchi nel tavolo truccato della discussione, ma rovesciarglielo. Mentre gli imperialisti issano il vessillo dei “diritti umani”, ovvero la bandiera a stelle e strisce, noi dovremmo non solo bruciarla, ma denunciare con massima forza l’ipocrisia e il cinismo per cui chi strangola , affama e bombarda i popoli, non può presentarsi come apostolo della libertà. In un mondo in cui i due terzi dell’umanità sopravvive in condizioni sub-umane, parlare di “libertà e democrazia” è il più colossale degli inganni. In un mondo in cui centinaia di milioni di esseri umani nascono già “condannati a morte”, accettare di cincischiare sui “diritti umani” significa non solo prenderli per il culo, ma fare i pagliacci sopra il patibolo mentre il boia compie la sua opera.
La maggioranza del popolo cubano non è stupida : se ha scelto di non rovesciare Fidel, se ha scelto di vivere così, nonostante tutto quello che vi può essere di negativo sulla vita a Cuba,lo ha fatto perché con un forte senso di pragmatismo ha sviluppato la consapevolezza che l’alternativa sarebbe ben peggiore del presente ! E che sarebbero molti di più i diritti persi di quelli guadagnati.
Sia chiaro, chi ci conosce sa che non ci piacciono le condanne a morte ne tanto meno poliziotti, giudici,pene e penitenziari vari…..
Su tutto questo può essere aperto un confronto solo dal momento in cui cesserà ogni forma d’ingerenza americana nei confronti della sovranità nazionale di Cuba. Chi da “sinistra” non lo capisce , o fa finta di non capire, è un’imbecille oppure è in malafede e si assume la responsabilità politica e morale delle pesanti conseguenze che può pagare tutto il popolo cubano di fronte a questa ennesima campagna di “guerra preventiva” da parte dell’imperialismo USA. La jugoslavia e l’Iraq insegnano !


SPAZIO LIBERO AUTOGESTITO “PELLEROSSA” CESENA – VICOLO STAZIONE 52
Della Rete Anticapitalista-Antimperialista Emilia R.
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